Bce, Draghi: Tassi ai minimi ancora a lungo, ripresa più lontana

Francoforte (Germania), 4 lug. (LaPresse) – La Bce continuerà “a lungo” a sostenere, con bassi tassi di interesse, la ripresa dell’eurozona, che è attesa “più avanti nel corso dell’anno e nel 2014”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine della Consiglio direttivo dell’Eurotower. “La nostra exit” da politiche monetarie accomodanti “è molto distante”, ha spiegato il numero uno di Francoforte, precisando che “i tassi di interesse dell’eurozona resteranno ai livelli attuali o più bassi per un lungo periodo di tempo”. E’ la prima volta che la Bce stabilisce delle linee guida per il futuro dei tassi. Lo stesso Draghi ha sottolineato che la decisione è “senza precedenti” e che il periodo “non è di 6 né di 12 mesi”, ma corrisponde a un “tempo ragionevole”. Su questa “forward guidance”, ha ammesso il presidente della Bce, “c’è stata l’unanimità” e il consiglio dei governatori dell’eurozona “ha discusso a lungo di un possibile taglio dei tassi”. Che Draghi non toglie dal tavolo delle prossime mosse. Sul costo del denaro “50 punti base non è il limite inferiore, noi manteniamo una mentalità aperta, siamo pronti tecnicamente a tassi negativi” e un ulteriore taglio “è una delle ipotesi future”. Si parla anche di tassi sui depositi, ha specificato il vertice dell’Eurotower.

Sull’economia dell’eurozona, ha avvertito Draghi, “rimangono rischi al ribasso, comprese le possibilità di una domanda debole interna e internazionale e di una lenta implementazione delle riforme strutturali” da parte dei governi. Draghi ritiene “urgente” attuare i passaggi necessari per arrivare a completare l’unione bancaria europea e ha lodato i “passi avanti fatti” in materia, sottolineando che sugli stress test “non ripeteremo gli errori che sono stati compiuti due anni fa”. Per il banchiere centrale “è particolarmente importante puntare sulle riforme per la competitività nel mercato dei beni e dei servizi” anche perché il mercato del lavoro rimane “debole”. Per quanto riguarda invece l’inflazione, le aspettative nell’eurozona continuano a essere saldamente ancorate su livelli “sotto o comunque prossimi al 2% nel medio periodo”.

L’ex governatore di Bankitalia ha risposto ai giornalisti presenti a Francoforte sul possibile buco da 8 miliardi di euro nei conti pubblici italiani per i derivati sottoscritti dal Tesoro negli anni ’90, quando Draghi era direttore generale di via XX Settembre (dal 1991 al 2001). “Le operazioni – ha dichiarato – sono sempre state contabilizzate e comunicate secondo i regolamenti dell’epoca, e tutto è stato fatto nell’interesse del Tesoro italiano. L’operazione era stata approvata e certificata sia dalla Commissione Ue sia da Eurostat”. Sui derivati “è cruciale la completa trasparenza”, ha poi aggiunto citando anche il ministro all’Economia, Fabrizio Saccomanni. Infine Draghi ha spiegato di non temere per l’instabilità politica in Portogallo, Paese che ha fatto “significativi, lodevoli, se non straordinari” passi in avanti, “credo che dovremmo darne credito al governo e al ministro Vitor Gaspar, che si è appena dimesso”. Sul nuovo ministro delle Finanze portoghese, Maria Luis Albuquerque, Draghi ha dichiarato che “è stata sempre molto attiva nei vertici europei, il Portogallo è in buone mani”.