Francoforte (Germania), 9 mag. (LaPresse) – “La debolezza del clima di fiducia si è protratta fino alla primavera di quest’anno. La riduzione dei tassi di interesse dovrebbe contribuire a sostenere le prospettive di ripresa nel prosieguo dell’anno”. Lo scrive la Bce nel bollettino mensile. “In tale contesto generale – prosegue l’Eurotower – l’orientamento di politica monetaria resterà accomodante fintantoché necessario. Nel prossimo periodo il Consiglio direttivo seguirà con molta attenzione tutte le nuove informazioni sugli andamenti economici e monetari e valuterà l’eventuale impatto sulle prospettive per la stabilità dei prezzi”.
Secondo l’istituto centrale presieduto da Mario Draghi “è fondamentale che i governi intensifichino l’attuazione delle riforme strutturali a livello nazionale, basandosi sui progressi compiuti nel risanamento dei conti pubblici e proseguendo le ricapitalizzazioni bancarie ove necessario”. Infatti, spiega il Bollettino, “i rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro restano orientati al ribasso e includono la possibilità di una domanda, sia interna sia mondiale, ancor più debole delle attese, nonché una lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali nell’area”. La Bce sottolinea inoltre che “il successo delle aste in Italia e Spagna è stato determinante per gli andamenti nei mercati dei titoli di Stato dei Paesi periferici” dell’eurozona, allentando le tensioni.
Il bollettino contiene anche gli aggiornamenti delle previsioni degli economisti privati di Survey of Professional Forecasters (Spf). Le attese sulla disoccupazione nell’eurozona sono state riviste al rialzo, al 12,3% per il 2013 (12,1% la precendente stima), al 12,2% per il 2014 (dall’11,9%) e all’11,6% per il 2015 (dall’11,2%). Le aspettative sulla crescita del Pil dell’eurozona sono state corrette al ribasso dai consulenti privati della Bce, “in misura significativa” per il 2013, da zero a -0,4%, “lievemente” per il 2014, da +1% a +1,1%, mentre sono rimaste invariate per il 2015, al +1,5%. La Bce avverte inoltre che “Grecia, Italia, Portogallo e Spagna si contraddistinguono per un potenziale di crescita attesa assai basso” per l’alto debito e gli spread elevati.
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