Milano, 17 apr. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso ancora in ribasso per la terza seduta consecutiva. Oggi a far traballare i listini, specialmente quello tedesco, sono state le voci circolate nelle sale operative su un possibile downgrade del debito di Berlino. A peggiorare il sentiment anche l’andamento negativo di Wall Street dopo i conti inferiori alle attese di Bank of America. In Italia sale l’attesa in vista della prima votazione per l’elezione del presidente della Repubblica, con la stampa nazionale che parla di un nome condiviso da Pd e Pdl. Secondo il Bollettino della Banca d’Italia nel primo trimestre del 2013 il Pil tricolore potrebbe essersi ancora ridotto ma a ritmi meno accentuati. Nel pomeriggio Jens Weidmann, il governatore della Bundesbank, non ha escluso la possibilità che la Bce possa tagliare i tassi d’interesse in presenza di un peggioramento del quadro macro. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,96% a 15.383 punti.

Tra le peggiori performance sul paniere principale di Piazza Affari STMicroelectronics (-5,08% a 5,605 euro) e Buzzi Unicem (-4,98% a 10,69 euro). Saipem ha lasciato sul parterre il 2,42% a 20,54 euro in scia ad alcune indiscrezioni secondo cui la società controllata da Eni sarebbe stata squalificata dalla gara per il progetto Umm al-Lulua ad Abu Dhabi del valore di 1,5 miliardi di dollari. Il gruppo petrolifero, ricordano le voci, aveva preso parte alla gara presentando per il progetto un’offerta significativamente inferiore rispetto a quelle dei concorrenti. Stando alle indiscrezioni, Samsung e Technip avrebbero chiesto di riformulare le proprie offerte. Telecom Italia (-2,62% a 0,595 euro) nel giorno dell’assemblea nella quale il presidente Franco Bernabè ha fatto sapere che la possibile fusione con 3Italia presenta delle sinergie industriali se realizzata a valori che rappresentano in modo corretto l’effettivo apporto delle due società. Bernabè ha poi sottolineato che per uscire dalla crisi, che ha colpito sia il settore tlc e sia più in generale il clima economico, occorrono delle discontinuità e i due progetti sulla rete fissa e mobile, ossia la separazione della rete di accesso e l’ipotesi di fusione con 3 Italia, rappresentano importanti opportunità che potrebbero migliorare le prospettive dei due settori. Le vendite hanno colpito la maggior parte dei titoli bancari: Popolare di Milano ha ceduto il 2,13% a 0,506 euro, Ubi Banca lo 0,36% a euro, Mediobanca lo 0,54% a 4,434 euro, Unicredit lo 0,35% a 3,44 euro. Sono invece finite in territorio positivo Intesa SanPaolo (+0,73% a 1,25 euro) e Monte dei Paschi (+0,21% a 0,193 euro). Salvatore Ferragamo ha strappato un più 0,05% a 20,84 euro con gli analisti di Nomura che hanno alzato il prezzo obiettivo a 23,3 euro dal precedente 19 euro confermando il giudizio neutrale.

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