Nicosia (Cipro), 25 mar. (LaPresse/AP) – Marcia indietro del governo cipriota sulla riapertura delle banche annunciata inizialmente per domani. In serata, la Banca centrale ha fatto sapere che il ministro delle Finanze Michalis Sarris ha ordinato che tutte le banche del Paese restino chiuse fino a giovedì, quando dovrebbero riaprire. Secondo le disposizioni iniziali, avrebbe dovuto essere così solo per Bank of Cyprus e Laiki. Gli istituti di credito sono chiusi dal 16 marzo, per evitare l’esaurimento dei depositi in attesa dell’accordo volto a ottenere il prestito internazionale ed evitare la bancarotta. L’intesa è stata trovata la scorsa notte a Bruxelles, grazie all’ok dell’Eurogruppo, dopo una maratona estenuante di 10 ore. L’accordo garantirà al Paese un prestito internazionale da 10 miliardi di euro.

In serata, il presidente Nicos Anastasiades è tornato sull’argomento, definendo il piano “doloroso”, ammettendo però che, “date le circostanze, è il migliore” che si potesse garantire. “Il pericolo di una bancarotta di Cipro – ha quindi aggiunto – è definitivamente superato e le tragiche conseguenze per l’economia e la società sono state evitate”. Parlando della maratona di negoziazioni, il capo di Stato ha definito le dieci ore di trattativa “difficili” e “in qualche momento drammatiche”. “Cipro – ha proseguito – si è trovata a un soffio dal collasso economico”.

Prima del rinvio dell’apertura degli sportelli, Anastasiades aveva annunciato che la Banca centrale avrebbe imposto controlli per limitare le transazioni dei capitali. Una “misura temporanea, che sarà gradualmente allentata”, aveva garantito. In base all’accordo, Cipro dovrà attuare un’ampia ristrutturazione del sistema bancario. Salvi però i correntisti con depositi al di sotto dei 100mila euro.

Polemiche intanto per alcuni frasi del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che oggi in un’intervista aveva indicato il piano di ristrutturazione delle banche come un possibile format standard per il resto dei Paesi dell’eurozona. Parole su cui l’olandese ha però fatto marcia indietro in serata attraverso una nota, in cui ha affermato che “Cipro è un caso specifico con sfide eccezionali” che richiede le misure di salvataggio concordate ieri. “I programmi di aggiustamento macro-economici – si legge nel comunicato – sono fatti su misura per la situazione del Paese in questione, e non possono venire usati modelli”.

Intanto, oggi la Bce aveva dato il suo nulla osta alla Banca centrale di Cipro che potrà continuare a fornire liquidità di emergenza agli istituti di credito nazionali. L’Eurotower ha fatto sapere di aver deciso di “non opporsi” alla volontà dell’istituto centrale, che aiuta con i suoi prestiti le banche ma ha bisogno, per poter agire, del via libera di Francoforte. Il credito di emergenza rappresenta una misura chiave per la stabilità di Cipro in quanto non è chiaro quanti correntisti continueranno a tenere i depositi negli istituti del Paese una volta che questi riaprianno. La Bce ha spiegato che “continuerà a sorvegliare attentamente la situazione” e che ritiene che nell’accordo raggiunto per il salvataggio di Cipro ci siano “tutti gli elementi necessari”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: , ,