Nicosia (Cipro), 23 mar. (LaPresse/AP) – I politici ciprioti alle prese con una corsa contro il tempo, con lo spettro della bancarotta, per completare un piano alternativo di raccolta dei fondi necessari perché il Paese possa beneficiare del piano di salvataggio internazionale. Il ministro delle Finanze Michalis Sarris ha affermato che sono stati compiuti “progressi significativi in direzione di un accordo con la troika che riferirà all’Eurogruppo” e che la nuova normativa di raccolta di fondi può essere completata e trasmessa al Parlamento già nella serata di oggi, benché i tempi non siano certi.
I funzionari delle finanze si sono incontrati con i rappresentanti dei potenziali creditori (Fmi, Bce e Commissione europea) e hanno lavorato a nove nuove leggi, tra cui un fondamentale disegno di legge che imporrebbe una qualche forma di una tassa sui depositi bancari. L’impopolare piano iniziale che prevedeva il prelievo forzoso del 10% dai conti bancari dei cittadini è stato respinto con decisione dai legislatori, ma in assenza di un’ipotesi alternativa l’ipotesi di tassazione sui depositi resta all’ordine del giorno. I dettagli sono ancora in fase di elaborazione, quindi non è ancora definito quale sia il tetto minimo per il prelievo forzoso e a quale percentuale ammonti il prelievo, ma i funzionari hanno detto che la tassa potrebbe essere applicata ai depositi dei due principali istituti di credito del paese e non escludono anche a tutte le altre banche.
Il consenso della troika è fondamentale, perché consentirebbe di verificare se il ‘piano B’ potrebbe soddisfare i requisiti per il salvataggio di Cipro prima di essere presentato ai ministri delle Finanze dell’eurozona per l’approvazione finale. È prevista per domani a Bruxelles una riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, a cui ha in programma di partecipare anche il presidente di Cipro Nicos Anastasiades.
Cipro deve raccogliere 5,8 miliardi di euro perché gli vengano garantiti prestiti di salvataggio per 10 miliardi di euro da parte degli altri Paesi europei che utilizzano la moneta unica e dal Fondo monetario internazionale.
Il governo ha fatto un significativo passo avanti nell’impostare un nuovo piano nella notte di ieri, quando i legislatori hanno approvato nove provvedimenti, tra cui tre cruciali che riguardano la ristrutturazione delle banche, la creazione di un ‘fondo di solidarieà e le restrizioni sulle transazioni finanziarie in tempi di crisi. “Dobbiamo essere trasparenti nel proteggere il sistema finanziario e per far sì che le banche aprano martedì con un quadro chiaro”, ha affermato Sarris.