Milano, 19 mar. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso aumentando le perdite nel finale di seduta in scia ai timori crescenti sulla situazione di Cipro. La paura degli investitori è che il Paese non riesca a trovare un accordo, concordato con Bruxelles, sui prelievi forzosi sui depositi bancari. Nel frattempo sembra che l’isola non abbia spazio di manovra sul tetto da 5,8 miliardi di euro della tassazione. “La situazione politica in Italia e il piano di salvataggio per Cipro hanno aumentato il rischio che la crisi del debito dell’Eurozona peggiori nuovamente”, si legge nel comunicato di accompagnamento alla diffusione dell’indice Zew tedesco sulle aspettative economiche che a marzo si è attestato a 48,5 punti dai 48,2 punti del mese precedente. Relativamente alla situazione economica in Germania, gli esperti continuano a prevedere un rafforzamento dell’economia nei prossimi mesi. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto l’1,59% a 15.670 punti.

Vendite copiose sui titoli del comparto bancario: Ubi Banca ha ceduto il 4,07% a 2,968 euro, Unicredit il 4,06% a 3,54 euro, Mediobanca il 5,03% a 4,188 euro, Banco Popolare il 3,77% a 1,046 euro, Intesa SanPaolo il 2,38% a 1,166 euro, Monte dei Paschi l’1,90% a 0,196 euro. In deciso ribasso anche la Popolare di Milano (-5% a 0,442 euro) che a mercati chiusi diffonderà i conti dell’esercizio 2012 attesi in rosso dalle case d’affari. Male anche Fiat, che ha lasciato sul parterre l’1,28% a 4,49 euro, che a febbraio ha mostrato una flessione del 15,7% delle immatricolazioni europee. A pesare sul risultato della casa torinese, ha fatto sapere il Lingotto, è il risultato negativo del mercato italiano che in febbraio ha perso il 17,4 per cento. Telecom Italia invariata a 0,61 euro dopo che Fitch ha assegnato al bond ibrido da 750 milioni di euro emesso dalla società tlc settimana scorsa il rating BB+. Il giudizio su Telecom Italia è attualmente BBB con outlook negativo. Tra i migliori sul paniere principale da segnalare le performance di Terna (+1,31% a 3,244 euro) e STM (+1,05% a 6,23 euro). Pirelli (-1,85% a 8,24 euro) debole dopo che la rivale Michelin ha rivisto al ribasso le prospettive di vendita nel Vecchio Continente. Il gruppo transalpino ha stimato una flessione del mercato degli pneumatici del 13% a febbraio. La contrazione è simile al dato di gennaio, chiuso con un -14%.

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