Roma, 8 mar. (LaPresse) – Fitch riconosce “diversi aspetti positivi” nell’attuale situazione italiana. E’ quanto sottolinea il ministero dell’Economia in una nota, elencandoli: “Negli ultimi 2 anni l’Italia ha fatto progressi sostanziali in direzione della stabilità fiscale. Nel 2012 il deficit del settore pubblico era pari al 3% del PIL: risultato, secondo le recenti stime della Commissione Ue, di 2,3 punti percentuali di consolidamento fiscale in termini strutturali. Nonostante la recessione, le misure fiscali adottate saranno sufficienti per ottenere una ulteriore riduzione del deficit nel 2013″. E’ quanto scrive il ministero dell’Economia in una nota. La fiducia nella solvibilità di lungo termine dello Stato italiano è rafforzata dal basso rischio fiscale del settore bancario, dalla situazione di bilancio vicina a quella ritenuta necessaria per stabilizzare il debito pubblico in rapporto al PIL e dalla sostenibilità del sistema pensionistico. Il Paese ha mostrato flessibilità finanziaria e resilienza durante la crisi, riflettendo una forte base di investitori domestici e la durata media di 4,74 anni. Infine, il rating è ancora sostenuto dal sistema economico relativamente ricco, ad alto valore aggiunto e diversificato, con moderati livelli di indebitamento del settore privato”.
“L’incertezza politica che è seguita alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio – sottolinea ancora il Mef – è parte integrante di un normale processo democratico. Confermiamo quindi la fiducia nel fatto che l’Italia troverà la soluzione politica e proseguirà il processo di riforma in corso. Al tempo stesso, il governo attuale rimane ovviamente in carica per il disbrigo degli affari correnti. Nella nota Fitch parla anche di ‘calo dell’occupazione non previsto e debolezza persistente degli indicatori di fiducia, che aumentano il rischio di una recessione più lunga e profonda di quanto previsto inizialmente’. La situazione nell’ultimo trimestre è stata peggiore delle previsioni ovunque in Europa e, con specifico riferimento alla disoccupazione, è importante sottolineare che, secondo la Commissione europea e altre organizzazioni internazionali, essa è aumentata anche e soprattutto a causa del maggior numero di donne e giovani in cerca di lavoro. Inoltre molte aziende preferiscono mantenere i loro lavoratori sia pure ad orario ridotto per non dover procedere, quando l’economia riprenderà, all’assunzione e alla formazione di nuovi lavoratori”.