Microsoft, tutti i guai con l’Ue: in 10 anni pagati oltre 2,5 miliardi

Microsoft, tutti i guai con l’Ue: in 10 anni pagati oltre 2,5 miliardi

Roma, 6 mar. (LaPresse) – Con la multa da 561 milioni di euro inflitta oggi dalla Commissione Ue alla Microsoft, l’azienda fondata da Bill Gates arriva a un ammontare complessivo, in sanzioni pagate a Bruxelles, di oltre 2,2 miliardi di euro. Inoltre, nel 2005, pagò 460 milioni di dollari alla Real, quella di Real Player, che lamentava danni per violazione delle norme sulla concorrenza da parte di Redmond.

Ecco tutte le multe pagate dalla società.

APRILE 2003. La prima, la più celebre delle multe fu quella inflitta dall’allora commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti. Pari a 497 milioni di euro, fu inflitta alla Microsoft per aver “reso la disponibilità del sistema operativo condizionale all’acquisto simultaneo di Windows Media Player fin dal maggio 1999”. Proprio grazie anche a quella decisione, il 23 giugno 2011 Monti ricevette, primo italiano ad ottenerlo, l’Antitrust Achievement Award (un premio per i risultati ottenuti in materia di antitrust), che l’American Antitrust Institute (l’Istituto americano per l’antitrust) attribuisce ogni anno . “Monti – si leggeva nella motivazione – ha influenzato grandemente la politica antitrust internazionale durante il periodo in cui era il garante della concorrenza nell’Unione europea, sollevando un numero di azioni di alto livello e accrescendo il ruolo dell’analisi economica nelle procedure della Commissione. Ha iniziato le procedure antimonopolistiche contro la Microsoft. Ha anche condotto l’indagine sulla proposta fusione tra General Electric e Honeywell, bloccata dalla Commissione”.

NOVEMBRE 2005. Microsoft concluse anche un accordo con la Real perché rinunciasse a ogni coinvolgimento alle azioni antitrust contro Redmond in tutto il mondo. Real Player alla fine degli anni ’90 si era affermato sul mercato con un protocollo di trasmissione, prima per l’audio e poi per il video, che per primo consentì la trasmissione in diretta. Le radio e televisioni che per prime avevano deciso di diffondere il segnale anche via internet avevano scelto il suo formato. Inizialmente dominatrice del mercato, la Real dovette cedere il passo a Windows Media Player e per questo motivo era molto interessata alla decisione dell’Ue. Bruxelles stava indagando tra le altre cose, infatti, proprio sul modo in cui la Microsoft aveva integrato lo streaming in Windows.

LUGLIO 2006. L’olandese Neelie Kroes, che succedette a Monti, impose alla Microsoft una nuova multa da 280,5 milioni di euro, sempre per l’integrazione di Windows Media Player.

FEBBRAIO 2008. Di nuovo la Kroes, nel febbraio 2008 Multò nuovamente la Microsoft, questa volta per una cifra ancora più elevata: 899 milioni di euro. Motivo: inottemperanza delle prescrizioni dell’Ue sull’interoperabilità dei sistemi e ancora su Windows Media Player.

GIUGNO 2009. L’attenzione Ue si stava allargando e riguardava ormai anche il browser. Il problema era il fatto che Windows integrava Explorer nel sistema e questo aveva danneggiato Netscape e gli altri programmi concorrenti. A giugno 2009 la Microsoft, temendo nuove sanzioni, cedette alle insistenze dell’Ue e stabilì che, con la nuova versione di Windows, la 7, il browser di sistema non sarebbe stato, come sempre fino a quel momento, Internet Explorer, ma che sarebbe stato scelto dall’utente attraverso una schermata visualizzata al primo avvio del computer. Un impegno non adeguatamente rispettato, sottolinea ora l’attuale commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia. Da qui la nuova multa.

MARZO 2013. Oggi la sanzione da 561 milioni di euro.

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