Milano, 5 mar. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in deciso rialzo lasciandosi alle spalle le performance incerte delle ultime sedute. Il listino milanese ha aumentato i guadagni dopo l’avvio di Wall Street, dove l’indice Dow Jones si è portato sui nuovi massimi assoluti (14.285 punti), superando i picchi storici toccati nell’ottobre 2007. Per l’S&P 500 il record di sempre dista solo 2 punti percentuali. La Borsa Usa non ha pagato dazio al mancato accordo sul sequester, ossia i tagli automatici alla spesa pubblica per 85 miliardi di dollari che quest’anno, a detta della Fed, avranno un impatto negativo dello 0,6% sul Pil. In Italia, secondo molti analisti, l’incertezza politica ha però portato ad un incremento della volatilità che sta amplificando le oscillazioni del mercato azionario. Mentre sul secondario lo spread Btp-Bund è sceso sotto quota 330 punti base, a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo del 2,78% a 15.974 punti.
Saipem (+8,21% a 21,48 euro) è volata in testa al paniere principale in scia alla promozione di Goldman Sachs. Gli analisti della banca americana hanno alzato il giudizio sulla controllata di Eni a “conviction buy” dal precedente “neutral”, portando il target price a 27 uro da 23 euro. Il broker ha citato come catalyst nel breve termine “i contratti che la società si aggiudicherà e il recupero dei margini dopo il 2013”. Inoltre, secondo Goldman Sachs, la guidance fornita dal management di Saipem è “prudente” e i risultati del primo trimestre 2013 potrebbero evidenziare sorprese positive. Gli acquisti hanno premiato molti titoli del comparto finanziario: Mediobanca ha guadagnato il 6,17% a 4,546 euro, Intesa SanPaolo il 4,50% a 1,255 euro, Generali il 4,45% a 12,45 euro, Unicredit il 3,44% a 3,85 euro, Mediolanum il 2,78% a 4,14 euro e Mps il 2,01% a 0,2035 euro. Brillante la performance di Azimut (+6,50% a 12,95 euro) che ha registrato nel mese di febbraio una raccolta netta di risparmio gestito positiva per 431 milioni, portando la raccolta netta nei primi due mesi del 2013 a 573 milioni. Il totale delle masse comprensivo del risparmio amministrato, recita la nota diramata dalla società, ha superato per la prima volta i 20 miliardi, di cui 18,2 miliardi fanno riferimento alle masse gestite. Tra le banche le vendite hanno invece colpito Popolare di Milano (-0,89% a 0,50 euro) e Banco Popolare (-2,70% a 1,19 euro). Ieri l’istituto veronese ha fatto sapere che il 2012 si chiuderà con una perdita di circa 330 milioni di euro, ben oltre le attese degli analisti ferme a un rosso di 46 milioni di euro. A pesare sui risultati l’aumento del costo del credito nell’ultimo scorcio del 2012 e le perdite maggiori del previsto di Agos-Ducato.
Tornando ai migliori da segnalare la buona vena di Fiat che ha mostrato un progresso del 5,88% a 4,142 euro. Sergio Marchionne, parlando al Salone di Ginevra, ha dichiarato che il 2013 del Lingotto assomiglierà molto al 2012, ovvero sarà trainato dalla positiva performance negli Stati Uniti. Il numero uno della casa automobilistica torinese ha inoltre escluso il ricorso all’aumento di capitale per rilevare le quote di Chrysler in mano a Veba, il fondo del sindacato americano delle quattro ruote. Brillante anche Telecom Italia (+4,21% a 0,569 euro) che ieri ha ceduto La7 a Cairo Communication (+4,48% a 2,754 euro). Nuovo tonfo invece per TI Media (-11,46% a 0,139 euro). Infine da segnalare il rimbalzo di Mediaset dopo alcune sedute trascorse in pesante ribasso: il titolo del gruppo di Cologno Monzese ha guadagnato il 2,33% a 1,494 euro.