Washington (Usa), 1 mar. (LaPresse/AP) – Niente di fatto, almeno per ora. Nessun accordo infatti è stato trovato tra leader del Congresso che oggi si sono incontrati con il presidente Usa Barack Obama per cercare di evitare tagli da 85 miliardi all’anno che scatteranno automaticamente se non ci sarà l’intesa entro oggi. Appena uscito dall’incontro, lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner ha ribadito la sua opposizione ad aumenti delle tasse, sottolineando come sia giunta l’ora di agire sulle spese.
Duro il commento di Obama, che punta il dito contro il Gop. “Siamo chiari. Niente di tutto questo è necessario”, ha detto il presidente, secondo cui la situazione in cui il Paese si trova oggi deriva da “una scelta che i repubblicani al Congresso hanno fatto” per evitare di colmare lacune fiscali che favoriscono i ricchi. Il danno per il popolo americano “sarà reale” ma, ha rassicurato Obama, i tagli “non sono l’apocalisse, sono solo stupidi”. Secondo il presidente potrebbero volerci un paio di settimane o un paio di mesi per trovare una soluzione all’impasse sul bilancio.
La situazione dipende dalla legge approvata dal Congresso lo scorso 2 dicembre, in cui si affermava che “il primo marzo 2013 il presidente dovrà ordinare una ‘sequestration’ per l’anno fiscale 2013”. Per evitare lo scatto automatico, repubblicani e democratici dovrebbero accordarsi sulla modalità attraverso cui programmare tagli alla spesa per 1.500 miliardi di dollari su 10 anni. Senza intesa entro oggi, scatteranno tagli lineari per 85 miliardi all’anno, che interesseranno tutti gli ambiti di spesa dello Stato, compresi la Difesa e i servizi essenziali.
L’incontro di oggi era per Obama la prima opportunità per spiegare faccia a faccia in modo chiaro la sua proposta per la riduzione del deficit, che prevede la compensazione dei tagli con una maggiore tassazione dei ricchi e in cambio offre la riduzione della spesa in alcuni settori, come per esempio quello sanitario, proponendo un taglio di 400 miliardi di dollari per il programma Medicare. Questi tagli, insieme alla riduzione di circa 2.500 miliardi di dollari di deficit per la quale ci si è accordati negli ultimi due anni, consentirebbero di raggiungere l’obiettivo di una riduzione di 4.000 miliardi di dollari in 10 anni. Quella di oggi non è l’unica scadenza che incombe sugli Usa. Il 27 marzo scade infatti la ‘Continuing appropriations resolution 2013’, cioè la legge temporanea di finanziamento delle agenzie federali approvata con validità semestrale, per evitare lo shutdown dell’1 ottobre 2012.
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