Roma, 22 feb. (LaPresse) – I premi Rc Auto in Italia sono in media più elevati e crescono più velocemente rispetto a quelli dei principali paesi europei: il premio medio è più del doppio di quelli di Francia e Portogallo, supera quello tedesco dell’80% circa e quello olandese di quasi il 70%. E’ quanto emerge da un’indagine conoscitiva sul settore condotta dall’Antitrust. La crescita dei prezzi per l’assicurazione sul periodo 2006-2010 è stata quasi il doppio di quella della zona euro e quasi il triplo di quella registrata in Francia. Parallelamente, spiega l’Agcm, l’Italia si caratterizza per la frequenza sinistri e il costo medio dei sinistri più elevati tra i principali Paesi europei: in particolare, la frequenza sinistri è quasi il doppio di quella in Francia e in Olanda e supera di circa il 30% quella in Germania; il costo medio dei sinistri in Italia supera quello della Francia di circa il 13%, quello della Germania di oltre il 20% ed è più del doppio di quello del Portogallo. Tuttavia il numero delle frodi accertate ai danni delle compagnie in Italia appare quattro volte inferiore a quello accertato dalle compagnie nel Regno Unito e la metà di quello accertato in Francia.
PENSIONATI, GIOVANI E QUARANTENNI I PIÙ PENALIZZATI. L’indagine mostra come i premi per l’Rc Auto sono cresciuti sull’arco temporale analizzato (2007-2010) a tassi piuttosto significativi per quasi tutti i profili di assicurato e in larga parte degli ambiti provinciali considerati nell’indagine, sia per i maschi che per le femmine. I pensionati con vetture di piccola cilindrata, i giovani con ciclomotori e i quarantenni con i motocicli sono le categorie di assicurati per le quali i premi sono aumentati in gran parte delle province incluse nel campione analizzato. Ad esempio, gli aumenti annui medi delle polizze RC Auto a livello provinciale sul periodo 2007-2010 hanno raggiunto il 20% all’anno nel caso di un neo-patentato con un’autovettura di piccola cilindrata, il 16% all’anno per un quarantenne con un’autovettura di media cilindrata, il 9-12% all’anno per un pensionato (donna o uomo) con un’autovettura di piccola cilindrata, il 12-14% all’anno per un diciottenne (donna o uomo) con un ciclomotore e superato il 30% annuo per un quarantenne (donna o uomo) che assicura un motociclo. Le province nelle quali sono stati riscontrati gli aumenti più significativi sono localizzate nella gran parte dei casi nel Centro-Sud Italia; tali province si caratterizzano, infatti, per una crescita dei premi superiore a quella riscontrata nel Nord Italia.
TASSO MOBILITA’ BASSO. Il tasso di mobilità tra una compagnia e l’altra per l’Rc Auto, che rappresenta un’arma a disposizione dei consumatori per stimolare la concorrenza, resta in realtà ancora basso, intorno al 10 per cento.
SOLO 3% CONTRATTI CON SCATOLA NERA. Il ricorso alla ‘scatola nera’ per fissare il prezzo dell’Rc Auto non è stato incentivato: gli oneri contrattuali a carico della clientela per l’istallazione della scatola nera risultano superiori alla scontistica offerta dalle compagnie. Il risultato è che il numero di contratti con la ‘scatola nera’ non ha superato il 3% del totale.
RIFORMARE RISARCIMENTO DIRETTO. Modificare il sistema del risarcimento diretto introducendo meccanismi che incentivino il controllo dei costi da parte delle compagnie assicurative, per recuperare efficienza e trasferirne i benefici ai consumatori in termini di premi più bassi. Prevedere, inoltre, nuovi modelli contrattuali che consentano, a fronte di sconti consistenti da garantire all’assicurato, la riduzione dei costi tramite lo sviluppo del risarcimento in forma specifica o dietro fattura. Sono alcune delle proposte avanzate dall’Antitrust nella chiusura dell’indagine conoscitiva sulla Rc Auto, decisa il 6 febbraio scorso, finalizzate a rendere meno onerose le polizze obbligatorie che gravano sugli automobilisti. L’Autorità suggerisce anche soluzioni che facilitino la mobilità tra un’assicurazione e un’altra, rivedendo il meccanismo delle classi di merito interne e mettendo a punto preventivatori che aiutino i consumatori a scegliere la polizza più conveniente. L’indagine, spiega l’Agcm, svolta su un campione rappresentativo dell’82% del mercato e delle polizze effettivamente pagate, conferma numerose criticità di natura concorrenziale che si riflettono, da una parte, in livelli, tassi di crescita e variabilità dei premi non concorrenziali; dall’altra, in strutture dei risarcimenti a carico delle compagnie non efficienti in senso produttivo, anch’esse proprie di un equilibrio non concorrenziale. Secondo l’Authority “l’introduzione della procedura di risarcimento diretto nel 2007 non sembra aver interrotto questo circolo vizioso”. L’Antitrust ritiene inoltre che “gli ultimi interventi normativi, che vanno nella giusta direzione, richiedono ulteriori perfezionamenti oltreché la loro puntuale attuazione e un’attenta verifica”.