Milano, 21 feb. (LaPresse) – Giornata difficile per le principali Borse europee, con Piazza Affari che segna in chiusura un forte ribasso. L’indice Ftse Mib perde il 3,13% a 16.009,55 punti e il Ftse All-Share mostra un calo del 3% a 16.974,79 punti. Pesa la pubblicazione delle ‘minute’ della Fed, che indicano un disaccordo negli Stati Uniti sulla politica monetaria. In particolare alcuni membri del board sarebbero favorevoli a un ridimensionamento o a un’interruzione dei programmi di stimolo all’economia.
Sull’Italia influisce inoltre in negativo la volatilità in crescita per l’avvicinarsi della tornata elettorale. Anche lo spread Btp-Bund è tornato a salire, attestandasi sopra quota 290 punti base. Nella serata di ieri l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha fatto sapere che l’Italia rischia di non completare le riforme necessarie per la crescita se dalle elezioni non uscirà una maggioranza salda. Inoltre la Bce ha comunicato di aver comprato 102,8 miliardi di bond italiani, la quota maggiore tra i Paesi dell’eurozona che hanno beneficiato del programma di acquisto.
Dagli Stati Uniti sono invece arrivati dati contrastanti. Le domande per i sussidi di disoccupazione settimanali sono salite, come anche il ‘superindice’ del Conference Board (+0,2% a gennaio) e le vendite di case esistenti (+0,4% a gennaio). Fermi invece i prezzi al consumo a gennaio su base mensile, rilevazione che dà margini alla Fed per procedere con le misure di stimolo all’economia senza premere al rialzo sull’inflazione. Infine sull’Europa ha pesato anche il dato dell’indice Pmi sull’attività economica dell’eurozona, sceso a febbraio a 47,3 punti, dai 48,6 di gennaio. In questo contesto, chiusura in netto calo per le principali Borse europee. L’indice Ftse 100 perde l’1,62% a 6.291,54 punti, il Dax di Francoforte arretra dell’1,88% a 7.583,57 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un ribasso del 2,29% a 3.624,8 punti. A Madrid l’indice Ibex perde l’1,82% a 8.014,5 punti, mentre ad Atene l’Athex affonda del 4,15% a 996,3 punti.
A Milano affonda il comparto bancario, con Banca Monte dei Paschi di Siena (-4,35% a 0,2219 euro), Bper (-4,89% a 5,64 euro), Popolare di Milano (-3,56% a 0,542 euro), Banco Popolare (-2,56% a 1,371 euro), Mediobanca (-3,96% a 5,22 euro), Unicredit (-4,3% a 4,048 euro), Intesa Sanpaolo (-4,07% a 1,32 euro) e Ubi Banca (-5,15% a 3,462 euro). A soli tre giorni dall’apertura delle urne soffre la galassia Berlusconi, in particolare con Mediaset (-5,71% a 1,734 euro). Calano anche Mediolanum (-0,49% a 4,45 euro) e, fuori dal paniere principale, Mondadori (-1,86% a 1,056 euro).
Sono tutti sotto la parità i titoli del Mib, tranne Parmalat che sale del 2,24% a 1,871 euro sui rumors che vedono la possibilità di una maxi-cedola perché la controllante francese Lactalis avrebbe intenzione di incamerare liquidità. Cede invece Fiat Industrial (-3,45% a 9,245 euro), con il cda del gruppo che ha approvato il progetto di fusione di Fiat Netherlands Holding NV in Fiat Industrial Spa e quello relativo alla fusione di Fiat Industrial Spa in una newco di diritto olandese. Vendite anche su A2A (-4,9%), Enel (-3,79%), Eni (-2,32%), Exor (-4,14%), Fiat (-4,14%), Finmeccanica (-2,06%), Generali (-3,86%), Pirelli (-2,82%) e Telecom Italia (-3,79%). Fuori dal Mib rimbalza invece TI Media (+7,08% a 0,18 euro), con Cairo Communication che avanza dello 0,43% a 2,832 euro.