Roma, 11 feb. (LaPresse) – La spesa delle famiglie italiane ha subito un tracollo di 35 miliardi di euro (-4%) nel 2012 e la contrazione dei consumi continuerà anche quest’anno, sebbene a ritmo meno sostenuto, segnando una diminuzione di circa 10 miliardi (-1,2%). In due anni ci sarà una contrazione della spesa per consumi interni di 45 miliardi di euro (-5,2%), per un totale di duemila euro in meno spesi da ogni famiglia. Sono i dati forniti da Conferscenti in occasione del lancio dell’iniziativa ‘L’impresa presenta il conto’. In particolare, il biennio registrerà un calo della spesa del 6% nelle bevande alcoliche e tabacchi, dell’8,9% in abbigliamento e calzature, del 4,3% nei pubblici esercizi, del 3,4% nelle strutture ricettive, e del 4,2% nei beni alimentari e bevande. In quest’ultimo settore la perdita sarà più sostenuta per le carni (-5,3%) che nella frutta e verdura (-2,0%). L’impatto stimabile sul Pil, in termini di sottrazione di crescita, è pari a 0,7 punti percentuali.

Secondo Confesercenti nel 2013 si verificherà un nuovo aumento della tasse, che porterà imprese e famiglie a pagare 10 miliardi di euro aggiuntivi di imposte. Un conto che salirà a 34 miliardi se l’Imu dovesse restare così com’è: circa 20 miliardi saranno a carico delle famiglie, con un aggravio di circa 800 euro a nucleo. L’associazione sottolinea che le manovre fiscali del 2011-2012 avevano già determinato maggiori imposte per 40 miliardi a carico di famiglie e imprese. L’ulteriore aumento, quest’anno, sarà determinato dalla nuova Tares (la tassa sui rifiuti ndr), dall’adeguamento delle addizionali Irpef, dall’incremento delle tariffe dei servizi pubblici locali e dall’aumento dell’aliquota ordinaria Iva dal 21% al 22 per cento. Per le imprese il conto è di 14 miliardi o tremila euro ad azienda. In tre anni, dal 2011 al 2013, il totale è di quasi 75 miliardi in più, 1.250 euro pro capite per ogni italiano.

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