Roma, 4 feb. (LaPresse) – “Non trovo che sia normale che si possa dichiarare che il piano Fabbrica Italia è stato un errore perché se la vogliamo dire tutta quello non è stato un errore: sono state dette delle cose al governo, alle banche, alle lavoratrici, ai lavoratori e non solo e dire, dopo un po’, che si sono sbagliati è una truffa nei confronti del Paese e nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici”. Lo ha detto il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, nel corso di una conferenza stampa, commentando le dichiarazioni di ieri dell’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, che ha definito un “errore” il piano Fabbrica Italia. “Raccontare che si dovrebbe star tranquilli perché tra quattro anni tutto va a posto – ha aggiunto Landini – ma di cosa stiamo parlando? Non sono passati nemmeno tre anni, tutti ci spiegano che siamo in un mondo dove ogni sei mesi cambia tutto, e intanto si continua ad aumentare la cassa integrazione e a chiudere gli stabilimenti”. Sulla vicenda dei 19 lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano, iscritti alla Fiom e reintegrati dal tribunale, a cui l’azienda ha comunicato che riceveranno lo stipendio, ma senza lavorare in fabbrica, Landini ha dichiarato che “non abbiamo nessuna intenzione di accettare queste discriminazioni: metteremo in campo tutte le azioni giuridiche e sindacali necessarie per impedire il perdurare di una situazione che non è più accettabile”.