Roma, 29 gen. (LaPresse) – I Fondi nazionali per gli interventi sociali hanno perso il 75% delle risorse complessivamente stanziate dallo Stato negli ultimi 5 anni. E’ quanto emerge da un’indagine dello Spi-Cgil sul welfare italiano. Secondo l’analisi del sindacato il Fondo per le politiche sociali, quello che costituisce la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, ha subito la decurtazione più significativa, passando da una dotazione di 923,3 milioni di euro a quella di 69,95 milioni. Non va meglio, per quanto riguarda il Fondo per la non autosufficienza, la cui dotazione finanziaria nel 2010 era di 400 mln di euro, ed è stato del tutto eliminato dal governo Berlusconi. Nonostante le promesse, poi, non è stato rifinanziato dal governo Monti. Ulteriori tagli, infine, sono stati apportati al Fondo per le politiche della famiglia (da 185,3 mln a 31,99 mln) e a quello per le politiche giovanili (da 94,1 mln a 8,18 mln).
Per quanto riguarda il livello locale, nei Comuni italiani si è registrata una diminuzione della spesa per i servizi sociali in senso stretto nel 2012 del 3,6%. Del 6,8% è stata invece la diminuzione di risorse stanziate per il welfare allargato (servizi sociali, istruzione, sport e tempo libero), con punte dell’11% rilevate in diverse zone del Mezzogiorno. Più contenuta è stata la riduzione a carico delle spese per l’amministrazione generale (auto-amministrazione, costi della politica), che si è attestata al 2,9%. La riduzione delle risorse destinate ai servizi di assistenza non ha portato però ad una diminuzione delle entrate tributarie, che nel 2012 sono aumentate del 9,5%. Complessivamente il gettito derivante dall’addizionale comunale Irpef è aumentato del 7,8%. Nei Comuni del Mezzogiorno questo aumento è stato del 9,3% mentre in quelli del Centro-nord è stato dell’8,2%. La tassa sui rifiuti ha mostrato invece aumenti medi pari a circa il 4,2% ma se si considera il quinquennio 2008-2012 il trend supera mediamente il 35%. Al sud tali aumenti sono stati mediamente del 4,9% mentre al centro-nord del 3,1%. In termini di spesa a valori costanti nei Comuni italiani nell’ultimo quinquennio la spesa corrente prevista è diminuita del 10,9% mentre le entrate tributarie sono aumentate del 6,7%. “Ormai siamo davvero all’anno zero del welfare pubblico – ha dichiarato il segretario generale dello Spi Cgil, Carla Cantone – è bene che la politica si affretti ad intervenire ed è per questo che secondo noi il welfare deve essere messo al centro della campagna elettorale e del programma di governo di tutti i candidati”.
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