Lavoro, Istat: Retribuzioni ferme nel 2012

Roma, 28 gen. (LaPresse) – Nella media del 2012 la retribuzione oraria è cresciuta dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Istat, sottolineando che a dicembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,7% rispetto a dicembre 2011. L’aumento delle retribuzioni nella media dello scorso anno equivale alla metà di quella dell’inflazione, che si è attestata al 3% nel 2012. Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a dicembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (3,6%); chimiche (3,3%), legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3,0%). Si registrano, invece, variazioni nulle per telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Codacons: Si erode potere acquisto Il divario tra retribuzioni e inflazione nel 2012 pesa su una famiglia tipo di 3 persone con una perdita del potere d’acquisto equivalente a 524 euro. E’ la stima del Codacons sui dati dei salari diffusi dall’Istat. L’associazione dei consumatori calcola che per una famiglia di quattro persone sale a 577 euro. Secondo il Codacons il divario salari-inflazione “è il motivo per cui l’Italia non cresce più da 10 anni e ora le famiglie sono sul lastrico: stipendi e pensioni non sono più indicizzate all’inflazione, mentre il costo della vita dal 2002 ad oggi è raddoppiato e le tariffe pubbliche, dall’acqua ai rifiuti, sono cresciute addirittura più della media dei prezzi”.