Roma, 18 gen. (LaPresse) – Il Pil dell’Italia è sceso del 2,1 per cento nella media del 2012, “sostanzialmente in linea con quanto previsto in luglio”, mentre la stima per il 2013 è stata rivista al ribasso (da -0,2 a -1,0 per cento), “per effetto del peggioramento del contesto internazionale e del protrarsi della debolezza dell’attività nei mesi più recenti”. Lo scrive la Banca d’Italia nel suo Bollettino economico mensile. Secondo via Nazionale “un ritorno a ritmi modesti di crescita potrebbe osservarsi nel secondo semestre” di quest’anno seppure “con ampi margini di incertezza”. Bankitalia ritiene che il Pil dell’Italia ricomincerà a crescere nel 2014, con un’espansione dello 0,7 per cento, anno in cui però “la disoccupazione aumenterebbe, riflettendo anche l’incremento delle persone in cerca di lavoro, e toccherebbe il 12 per cento”. In particolare Palazzo Koch lancia un allarme sui giovani senza lavoro. Nel terzo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione giovanile “era superiore di oltre sei punti percentuali rispetto a un anno prima”. Nel documento Bankitalia avverte il governo e la politica. In Italia, afferma, “è indispensabile consolidare il riequilibrio dei conti pubblici e intensificare lo sforzo di riforma volto a rilanciare la competitività e a innalzare il potenziale di crescita dell’economia”. Le stime degli economisti dell’istituto guidato da Ignazio Visco ritengono che il rapporto debito/Pil inizierà a scendere nel 2014, “grazie all’ulteriore aumento dell’avanzo primario e alla ripresa” e “le manovre approvate nel secondo semestre del 2011 consentiranno di migliorare ulteriormente i saldi di finanza pubblica nel biennio 2013-14”. Manovre che hanno però appesantito la produzione economica nel 2012. Al peggioramento del Pil dell’anno scorso, si legge nel Bollettino, hanno contribuito “in larga parte” l’aumento dello spread dopo luglio 2011 e le manovre correttive, “altrimenti la dinamica del Pil sarebbe stata nel complesso superiore di un punto percentuale”. Segnali positivi arrivano dall’afflusso di capitale dall’estero, che migliora portando a un miglioramento del saldo negativo, tra la fine di settembre e la fine di dicembre, di 26 miliardi di euro. Prosegue inoltre il consolidamento dei saldi di finanza pubblica. Bankitalia sottolinea che “nel 2012 il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, al netto delle dismissioni e dei prestiti dello Efsf, si sia collocato intorno 3 per cento del Pil, contro il 3,9 del 2011”.