Ue: Rendere Imu più progressiva, è iniqua

Bruxelles (Belgio), 8 gen. (LaPresse/AP) – L’Italia potrebbe ridurre il peso dell’Imu “sul lavoro” e “le disuguaglianze” della tassa. E’ quanto si legge nel Rapporto Ue 2012 su occupazione e sviluppi sociali, presentato oggi dal commissario Ue agli Affari sociali, Laszlo Andor. Bruxelles ritiene che il governo italiano potrebbe lavorare a un’imposta sulla prima casa più progressiva. In particolare Bruxelles fa riferimento all’aggiornamento dei valori catastali, il cui “aumento proporzionale dovrebbe ridurre la disuguaglianza dei redditi”. Il rapporto ricorda come l’Imu sia stata introdotta nel 2012 prevedendo un incremento della base sulle rendite catastali, ferme al 1990, del 60 per cento, aumento che ha portato il valore degli immobili più vicino a quello di mercato. La commissione segnala inoltre “alcuni elementi di equità”, come la detrazione di 200 euro per l’abitazione principale, le deduzioni supplementari in caso di figli a carico e una forte differenziazione dell’imposizione fiscale tra prima e seconda casa. Tuttavia l’aumento del 60% non è progressivo e, secondo l’Ue, sarebbe necessario un ulteriore aggiornamento in questo senso dei valori catastali, oltre che l’attuazione di misure come deduzioni non legate al reddito dei contribuenti e la definizione di residenza principale e secondaria.