Washington (Usa), 31 dic. (LaPresse/AP) – A meno di 24 ore dalla fine dell’anno, ancora nessun accordo al Congresso degli Stati Uniti per evitare il fiscal cliff, il temuto baratro fiscale che in caso di mancata intesa farà scattare da inizio anno una serie di tagli alla spesa pubblica e aumenti alle tasse che colpiranno tutta la popolazione. Se non ci sarà un punto di incontro, i democratici potrebbero ricorrere oggi stesso a un voto al Senato sul piano proposto in campagna elettorale dal presidente Obama.Tuttavia, secondo le ultime notizie rivelate da una fonte vicina alle trattative, questa mattina ci sarebbero stati progressi. In particolare i democratici hanno offerto di alzare la soglia di reddito a cui applicare maggiori tasse. Non più 200mila dollari come prevedeva l’originale proposta di Obama (250mila per i nuclei familiari), ma 400mila (450mila per le famiglie). Ora bisognerà vedere la risposta repubblicana.

I colloqui e i tentativi di raggiungere un’intesa sono andati avanti tutta la notte e il leader della minoranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, si è confrontato a più riprese ieri con il vice presidente Joe Biden, nel tentativo di trovare una mediazione. Fonti fanno sapere che Biden e il negoziatore dell’amministrazione, Rob Nabors, hanno lavorato fino a tardi alla Casa Bianca. “C’è ancora una distanza significativa tra le due parti, ma le negoziazioni continuano”, aveva commentato il leader della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid, poco dopo l’insolita sessione domenicale del Senato. Quindi ha aggiunto: “C’è ancora tempo per raggiungere un accordo, vogliamo continuare le negoziazioni”. Intanto, Camera e Senato si incontrano nuovamente oggi, nella speranza di strappare un’intesa dell’ultimo minuto.

Augurando che una soluzione venga trovata, ieri è intervenuto sul tema anche il cappellano del Senato Barry Black che ha chiesto, in apertura di sessione, un aiuto divino. “Signore – ha detto Black – mostra loro la cosa giusta da fare e dai loro il coraggio di farla. Guarda con amore alla nostra nazione e salvaci dalle ferite autoinflitte”.

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