Crisi, in Italia rischio povertà sfiora 30%, peggio di Ue

Roma, 18 dic. (LaPresse) – Aumentano gli italiani a rischio povertà o esclusione sociale. E’ quanto emerge dal rapporto sulla coesione sociale di Istat, Inps e Ministero del Lavoro. L’indicatore sintetico ‘Europa 2020’, che considera le persone che sono a rischio di povertà o di esclusione sociale, è cresciuto per l’Italia dal 26,3% del 2010 al 29,9% del 2011, “un livello significativamente superiore alla media europea”. Nel 2011, le famiglie in condizione di povertà relativa sono in Italia 2 milioni 782 mila (l’11,1% delle famiglie residenti) corrispondenti a 8 milioni 173 mila individui poveri, il 13,6% dell’intera popolazione. Nel corso degli anni, la condizione di povertà è peggiorata per le famiglie numerose, con figli, soprattutto se minori, residenti nel Mezzogiorno e per le famiglie con membri aggregati, dove convivono più generazioni.