Strasburgo (Francia), 11 dic. (LaPresse) – E’ arrivato a larga maggioranza il via libera definitivo al brevetto unico Ue dal Parlamento europeo. Lo strumento che utilizzerà come lingue l’inglese, il francese e il tedesco è stato ottenuto con il metodo della cooperazione rafforzata, senza l’adesione di Italia e Spagna, unici Paesi tra i 27 ad essere rimasti fuori dall’intesa europea. “Sono lieto – ha commentato in una nota il commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier – che il Parlamento europeo e gli Stati membri abbiano raggiunto un accordo, previsto da così tanto tempo. Questa decisione è storica perché ci sono voluti decenni per arrivarci”. Barnier ha spiegato che nel 2011 in Europa sono stati depositati solo 62 mila brevetti, contro i 224 mila degli Stati Uniti e i 172 mila della Cina. Secondo il commissario “uno dei motivi di un simile ritardo nellle cifre è probabilmente il costo proibitivo e la complessità per ottenere una protezione nel mercato unico. I nuovi testi adottati spianano la strada a una semplificazione delle procedure e una divisione per 7 dei costi sostenuti dalle imprese per proteggere le loro innovazioni in 25 Paesi Ue”. “Spero – ha concluso Barnier – che Spagna e Italia si uniranno al nuovo regime rapidamente, così che questa protezione si applichi ai 27 Stati membri”. Roma e Madrid potranno infatti decidere in seguito se aderire al brevetto unico, che ha visto la luce dopo che la prima proposta in merito fu presentata addirittura nel 1960. Attualmente depositare un brevetto costa circa 20 mila euro, due terzi dei quali si spendono per tradurre i documenti in una ventina di lingue. L’Italia e la Spagna hanno tentato di far saltare il brevetto con un ricorso alla Corte di giustizia Ue che è stato tuttavia respinto stamane dall’avvocato generale dell’istituzione. Le conclusioni del legale della Corte non sono vincolanti, ma rientrano solitamente nelle sentenze.

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