Milano, 6 dic. (LaPresse) – La Borsa di Milano è l’unica tra le principali piazze europee a chiudere in rosso, appesantita dai rischi sulla tenuta del governo Monti. Il Ftse Mib lascia lo 0,75% a 15.835,22 punti e il Ftse All-Share arretra dello 0,65% a 16.702,67 punti. Il Pdl ha deciso di non votare il decreto Sviluppo-bis al Senato, senza tuttavia far mancare il numero legale, e alla Camera ha annunciato l’astensione sul dl Regioni. Lo spread Btp-Bund ha risentito delle incognite sul governo ed è schizzato fino a sfiorare i 328 punti base. “La tenuta istituzionale del nostro Paese è fuori questione e ho il dovere di riaffermarlo pubblicamente e mi sento in grado di farlo”, ha spiegato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Oggi è stata anche la giornata della riunione del Consiglio direttivo della Bce, che ha mantenuto i tassi invariati allo 0,75%. Il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, ha spiegato che la ripresa sarà graduale e ci sarà dalla seconda parte del 2013 e che l’anno prossimo l’inflazione scenderà sotto il 2%. Milano ha ignorato il dato sulle richieste settimanali Usa di sussidi di disoccupazione, calate a 370 mila, meglio delle attese. In Europa, invece, chiudono sopra la parità le Borse. L’indice Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,16% a 5.901,42 punti, il Dax di Francoforte cresce dell’1,07% a 7.534,54 punti e il Cac 40 di Parigi sale dello 0,31% a 3.601,65 punti. A Madrid l’indice Ibex mostra un incremento dello 0,35% a 7.910,8 punti, mentre ad Atene l’Athex balza dell’1,59% a 831,7 punti.
Lo spread in risalita mette pressione al comparto bancario, che cade con Mps (-2,44% a 0,2075 euro), Bper (-1,41% a 4,75 punti), Popolare di Milano (-1,5% a 0,4079 euro), Banco Popolare (-1,11% a 1,158 euro), Intesa Sanpaolo (-1,37% a 1,294 euro), Ubi Banca (-2,77% a 3,086 euro), Mediobanca (-1,56% a 4,296 euro) e Unicredit (-1,02% a 3,696 euro). Tuttavia sul listino milanese pesa anche Saipem, che mostra un tonfo del 6,7% a 30,49 euro, dopo le dimissioni dell’a.d. Pietro Tali per un caso di presunte tangenti su contratti in Algeria, finito sotto la lente della procura di Milano. Giù anche la controllante Eni (-0,34% a 17,84 euro).
Tra gli altri titoli, bene Fiat (+0,22% a 3,584 euro) che ha comunicato il piano strategico per l’India. Nei prossimi anni l’azienda lancerà nove modelli nuovi o fortemente rinnovati dei marchi Fiat e Jeep, incluse la Jeep Wrangler e la Jeep Grand Cherokee che saranno importate verso la fine del 2013. Inoltre, il gruppo espanderà la produzione interna per includere la nuova Fiat Linea e la nuova Fiat Punto. Tra gli industriali brillante Fiat Industrial (+2,02% a 8,35 euro), mentre arretra Finmeccanica (-1,3% a 4,114 euro). Bene Mediaset (+1,88% a 1,407 euro), mentre Telecom Italia chiude in rosso dell’1,74% a 0,7065 euro, nel giorno di un cda importante, in cui fra l’altro si discutono le offerte arrivate per TI Media (-3,17% a 0,162 euro) e lo scorporo della rete.