Roma, 20 nov. (LaPresse) – “Sono circa un milione le famiglie che a fronte di forti spese compiute dichiarano redditi prossimi allo zero, ma questo non vuol dire che sono evasori. Sono semplicemente incoerenti”. La denuncia arriva dal direttore delle Agenzia delle entrate Attilio Befera, che stamane ha presentato il nuovo redditometro. Secondo i dati dell’Agenzia sono complessivamente 4,3 milioni le famiglie che risultano “non coerenti”.
“La non coerenza – sottolinea l’Agenzia delle entrate – non è automaticamente rappresentativa di un’evasione. Il contraddittorio, infatti, potrebbe portare la non coerenza a coerenza, oppure ridimensionare l’incoerenza”. Tra le diverse categorie di reddito, “il tasso di irregolarità è maggiore nel reddito di impresa e nel reddito di lavoro autonomo”. La simulazione ha evidenziato infine “fenomeni riconducibili a locazioni omesse o parzialmente dichiarate, nonché a redditi in nero di lavoratori dipendenti”.
Il nuovo strumento si applica a partire dall’anno di imposta 2009 e tiene conto di 100 voci di spesa. Si tratta di un metodo di ricostruzione che, sottolinea l’Agenzia delle entrate, “a differenza del passato, non si basa su presunzioni originate da coefficienti, bensì su dati certi (spese sostenute) e situazioni di fatto (spese mensili di tipo corrente, risultanti dall’analisi annuale dell’Istat)”. Alla molteplicità delle informazioni utilizzate “si aggiunge la garanzia del doppio contraddittorio obbligatorio”.
L’Agenzia, infatti, è tenuta a dialogare con il contribuente “in fase preventiva, chiedendogli di fornire chiarimenti e di integrare, con i dati in suo possesso, le informazioni a disposizione dell’amministrazione” e in un’eventuale seconda fase “per definire la ricostruzione del reddito in adesione. In questo modo – sottolinea l’Agenzia delle entrate – il contribuente può sempre fornire la prova contraria prima della quantificazione della pretesa”.
Particolare attenzione, ribadisce l’Agenzia delle entrate, è stata dedicata “a non considerare situazioni di marginalità economica (non significativa differenza tra ammontare di reddito dichiarato e reddito accertabile) e categorie di contribuenti assoggettate a particolari regimi fiscali (soggetti che legittimamente non dichiarano in tutto o in parte i redditi)”.