Lubiana (Slovenia), 4 ott. (LaPresse) – La Bce è pronta ad agire con il suo programma di acquisto di bond, ma ora spetta ai governi dell’eurozona decidere se avanzare una richiesta di aiuti. Lo ha affermato il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, nella conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo che si è tenuta oggi a Lubiana, in Slovenia. “Se ci sono le condizioni – ha aggiunto – noi siamo pronti, con l’Omt abbiamo un meccanismo pienamente in campo”. Tuttavia, ha chiarito Draghi, “spetta ora al governo spagnolo ed eventualmente agli altri governi avanzare la richiesta di attivazione” del programma. Il numero uno della Bce ha sottolineato che “la condizionalità è un requisito essenziale” e che comunque gli impegni che verranno affiancati all’eventuale avvio di acquisti “non saranno punitivi”.
Draghi ha difeso il meccanismo ideato dalla Bce. Dopo il suo annuncio ha sostenuto che l’Italia sta registrando “considerevoli afflussi di depositi bancari” e, ha detto ancora, la Spagna “ha completato quasi il 90% del suo programma di finanziamento”. “Se la tradizione della Bundesbank è quella di garantire la stabilità dei prezzi, la Bce è pienamente in linea con essa”, ha dichiarato Draghi ai giornalisti in merito alle critiche arrivate dal presidente della Banca centrale tedesca, Jens Weidmann, con il quale, ha spiegato l’ex governatore di Bankitalia, c’è stato “un dialogo costruttivo”.
La crescita dell’eurozona “dovrebbe rimanere debole” nel 2012, ha comunicato Draghi, che ha parlato di una possibile “ripresa graduale”. Per la Bce pesano “le tensioni sui mercati finanziari e l’alta incertezza che pesa sulla fiducia”. Secondo Draghi “è cruciale che gli sforzi siano mantenuti in linea con gli impegni per correggere gli squilibri di bilancio”. “Notevoli progressi – ha tuttavia precisato – sono stati fatti” nei Paesi dell’eurozona “maggiormente colpiti” dalla crisi del debito. Sull’inflazione la previsione dell’Eurotower è che “i tassi di inflazione dovrebbero rimanere al di sopra del 2% per tutto il 2012, per poi scendere al di sotto di tale livello di nuovo nel corso del prossimo anno”. Draghi ha risposto anche sulla Grecia. Un allungamento delle scadenze del debito greco nel portafoglio della Bce “sarebbe equivalente a un finanziamento monetario”, ha detto escludendo questa ipotesi.
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