Roma, 25 set. (LaPresse) – “Il problema Fiat è talmente grande che serve la collaborazione di tutti” e per questo non bisogna “rivangare il passato”. E’ il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a illustrare ai sindacati il significato della convocazione dell’incontro sulla vicenda Fiat, che si è svolto in serata al dicastero di via Veneto. “Questa riunione – sottolinea Fornero – qualcuno l’ha interpretata come una semplice informativa, ma ci aspettiamo un’interlocuzione con voi per capire meglio”.
Un incontro nel corso del quale, secondo quanto riferiscono fonti presenti alla riunione, Fornero, Passera e il vice ministro del Lavoro, Michel Martone, hanno ripercorso i punti salienti del vertice fiume con i vertici di Fiat di sabato scorso, aprendo poi alle riflessioni dei rappresentanti sindacali. Forte il pressing del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che chiosa: “Rimaniamo in uno stato di sospensione: non c’è più il sogno di Fabbrica Italia e Fiat non ci dice cosa vuole fare, quali modelli”. “Sorge il sospetto – insiste – che Fiat dice ‘rimaniamo’ per mantenere un presidio, evitare l’ingresso di altri produttori e poi si vedrà. Questo stato di incertezza pesa non solo sui lavoratori Fiat, ma anche su tutti quelli della filiera produttiva”. Parole a cui fa eco il leader della Fiom, Maurizio Landini, per il quale è a rischio “la tenuta” della Fiat in Italia “se non si fanno investimenti”. Il pericolo, per Landini, è anche che “l’Italia diventi una provincia dell’America”.
Scettica anche l’Ugl, con il segretario generale Giovanni Centrella, che definisce il vertice “molto vago”: “Mi sarei aspettato – afferma – maggiori chiarimenti dal governo e Fiat avrebbe dovuto dire di più”. Per Eros Panicali, responsabile settore auto della Fim, “i modelli per gli stabilimenti di Cassino e Melfi sono pronti” e occorre “smontare la teoria che in un momento di crisi non si mettano sul mercato nuovi modelli”.
All’incontro non hanno partecipato i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e Fornero ha così commentato la loro assenza: “Immagino che le assenze siano dovute all’anticipo della riunione, ma questo è stato fatto perché c’erano delle incompatibilità nell’agenda di governo”. Un incontro interlocutorio, dunque, nel quale le novità sono arrivate su altri due fronti collegati alla vicenda Fiat: esodati e Irisbus. Il decreto per la tutela di 55mila salvaguardati è pronto, riferiscono alcune fonti, e tra i salvaguardati ci sono anche i lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese e quelli della Irisbus. Azienda, quest’ultima, che sarà al centro di un tavolo di confronto che Passera ha convocato per il 9 ottobre al ministero dello Sviluppo economico.