Roma, 12 set. (LaPresse) – “Le migliori garanzie” che possiamo dare ai giovani “derivano dalla costruzione di buone regole per il mercato del lavoro, da buoni incentivi per gli investimenti delle imprese, anche straniere, da buone relazioni industriali che siano favorevoli per la produttività. Io credo che la riforma del lavoro abbia molti elementi positivi e possa costruire prospettive per i giovani”. Così il ministro del lavoro Elsa Fornero ad un dibattito alla festa di Atreju.
A proposito del referendum sull’articolo 18, la Fornero non si scompone: “Ogni referendum – dice – è sempre espressione di democrazia, ma credo che gli italiani siano consapevoli degli elementi positivi della riforma del Lavoro e sapranno valutare correttamente i quesiti”. La riforma del mercato del lavoro, aggiunge, “l’abbiamo fatta con onestà intellettuale e metterò tutto il mio personale impegno in questi sei mesi che restano perché i punti buoni che ci sono diano i loro frutti. E’ una riforma fatta per i giovani”.
E attacca: “La disoccupazione è alta. La domanda che dobbiamo porci, però, è: si può curare facendo ricorso alla spesa pubblica come si è fatto per troppo tempo in questo Paese? La risposta è no. Non è sprecando risorse che si creano posti di lavoro”.
“Un lavoratore che ha un contratto mordi e fuggi non è un lavoratore produttivo”, continua, spiegando che un “asse portante” delle riforma del mercato del Lavoro “è la flessibilità in entrata”. “Il senso dell’operazione – ha spiegato – è quello di mantenere la flessibilità a favore dell’imprese ma limitare l’uso disinvolto di forme contrattuali che portano i giovani ad avere solo contratti mordi e fuggi, non va solo a vantaggio del lavoratore, ma anche delle imprese”.