Parigi (Francia), 4 set. (LaPresse) – Rallenta all’1,9% annuo l’inflazione nell’area Ocse a luglio, dal 2% registrato a giugno. Lo comunica l’organizzazione internazionale con sede a Parigi, sottolineando che l’allentamento del tasso “riflette principalmente un rallentamento della crescita dei prezzi energetici e alimentari”. L’inflazione dei prezzi dei beni energetici ha continuato a decelerare allo 0,7% di luglio dall’1,4% di giugno, mentre per quanto riguarda i prezzi degli alimentari il +2,3% registrato è l’aumento più contenuto da settembre 2009 e segue il +2,8% del mese precedente. Escludento cibo ed energia, il tasso di inflazione annuo nell’area è rimasto invariato all’1,8% a luglio.
I prezzi hanno continuato a diminuire in Giappone (-0,4% a luglio, rispetto al -0,2% di giugno). L’inflazione annua ha rallentato bruscamente negli Stati Uniti (all’1,4% a luglio, in calo dall’1,7% di giugno) e più moderatamente in Canada (all’1,3%, in calo dall’1,5%) e in Italia (al 3,1%, in calo dal 3,3%). L’aumento dei prezzi su luglio 2011 è rimasto stabile in Francia (1,9%) e in Germania (1,7%) per poi aumentare nel Regno Unito (al 2,6%, rispetto al 2,4% precedente). L’inflazione annua nell’eurozona (come misurato dall’indice Ipca) è rimasta stabile al 2,4% nel mese di luglio per il terzo mese consecutivo, mentre ha proseguito il rallentamento in Cina (all’1,8% a luglio, in calo dal 2,2% di giugno) e in India (al 9,8%, in calo dal 10,1%). Per contro, la dinamica dei prezzi ha subito una forte accelerazione al rialzo nella Federazione russa (al 5,6%, rispetto al 4,3% di giugno) e più contenuta in Brasile (al 5,2%, rispetto al 4,9%) e Indonesia (al 4,6%, rispetto al 4,5%).