Usa, attesa per riunione Fed: mercati sperano in nuovi stimoli

Washington (Usa), 20 giu. (LaPresse/AP) – Gli occhi dei mercati sono puntati sulla riunione del Federal Open Market Committee della Fed, che alle 18,30 ora italiana comunicherà la sua decisione sui tassi di interesse. Gli investitori sperano che la Banca centrale Usa dia il via libera a una nuova misura di stimolo all’economia. In particolare gli analisti ritengono che il presidente della Fed, Ben Bernanke, non potrà che lanciare un segnale forte dopo i sintomi di un indebolimento della ripresa statunitense.

Tuttavia non c’è identità di vedute tra gli economisti. Alcuni ritengono che la Fed darà il via libera a un nuovo giro di acquisti di bond del Tesoro per portare ancora più in basso il costo del denaro e spingere l’erogazione di credito all’economia reale. Altri ritengono invece che Bernanke metterà semplicemente in evidenza la propria disponibilità ad agire con determinazione di fronte a un ulteriore rallentamento dell’attività economica.

Dopo la decisione sui tassi il presidente della Fed terrà una conferenza stampa (20,15 ora italiana). Recentemente lo stesso Bernanke e altri esponenti dell’Istituto centrale hanno riconosciuto le difficoltà dell’economia statunitense e hanno posto l’accento sui rischi portati sull’altra sponda dell’Atlantico dalle ripercussioni della crisi del debito europea.

La Fed mantiene il tasso di interesse di riferimento al minimo record vicino allo zero dal dicembre 2008 e ha comunicato che intende tenerlo a quel livello almeno fino alla fine del 2014. La Banca centrale non potrebbe comunque ridurre ulteriormente i tassi, per questo come misura di stimolo ha comprato, dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008, oltre 2.000 miliardi di dollari di bond del Tesoro e titoli con mutui come sottostanti.

Tra le munizioni di Bernanke disponibili ci sono il twist e il quantitative easing. Il twist (utilizzato per 400 miliardi di dollari dallo scorso settembre) consiste nella vendita di titoli a breve termine per acquistare con il ricavato bond con scadenze più lunghe per comprimere al ribasso i tassi di interesse a lungo termine. Per quello che riguarda il quantitative easing sarebbe il terzo intervento del genere (QE3). Si tratterebbe di ampliare il portafoglio di titoli della Fed con l’acquisto di bond. Questa ipotesi è quella che potrebbe attirare più critiche perché prevede un’espansione del bilancio e quindi dei rischi della Banca centrale.

Infine, la Fed potrebbe semplicemente decidere di modificare il comunicato finale sottolineando in due modi la propria volontà di agire: semplicemente dichiarandola o annunciando già, nel comunicato al termine della riunione, le misure pronte a essere immediatamente attuate in caso di un ulteriore deterioramento dell’economia statunitense.