Ue fa ricorso a Wto contro Argentina per restrizioni su importazioni

Bruxelles (Belgio), 25 mag. (LaPresse/AP) – L’Unione europea ha presentato ricorso contro l’Argentina presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), accusando il Paese sudamericano di applicare restrizioni che danneggiano le importazioni dall’Europa. Il commissario europeo per il Commercio, Karel De Gucht, ha affermato che la situazione in Argentina “sta chiaramente peggiorando” e che Bruxelles “non aveva altra scelta se non presentare un ricorso contro il regime di importazioni protezionistico”. L’Ue sostiene che altri 19 Paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e Australia, abbiano sollevato critiche simili nei confronti di Buenos Aires. Il blocco a 27 ha sottolineato che il ricorso non è direttamente motivato dalla decisione dell’Argentina di nazionalizzare la compagnia petrolifera Ypf, controllata dalla spagnola Repsol, ma ha definito il caso come indicativo del clima degli investimenti nel Paese.

“L’Europa – ha affermato De Gucht – non è una voce solitaria, non è l’unica: se qualcuno dei nostri partner commerciali si unisse alla nostra azione al Wto nei prossimi giorni o settimane sarebbe sicuramente benvenuto”. Per De Gucht “le restrizioni sulle importazioni imposte dall’Argentina costituiscono una violazione delle regole internazionali in materia di commercio e devono essere abolite e queste misure stanno causando danni molto reali”. Secondo l’Ue l’anno scorso le restrizioni hanno colpito esportazioni per un valore di circa 500 milioni di euro. Complessivamente nel 2011 il valore delle esportazioni dall’Unione europea nel Paese sudamericano aveva raggiunto 8,3 miliardi di euro. Ai sensi del regolamento del Wto, l’Ue e l’Argentina dovranno ora consultarsi tra loro per appianare le differenze. Se non sarà raggiunto un accordo bilaterale, il blocco a 27 potrà chiedere all’organizzazione di valutare se le pratiche adottate dall’Argentina siano legali. Infine il Wto potrebbe imporre multe pesanti.

Oltre il ricorso l’Ue ha confermato che continua a monitorare il caso Repsol. “Si tratta forse dell’azione protezionistica più visibile da parte dell’Argentina, che ha attirato l’attenzione dei giornali in tutto il mondo, ma se si guarda un po’ più in profondità si scopre che la politica commerciale del Paese è basata su pratiche commerciali ingiuste”, ha detto De Gucht.