Tokyo (Giappone), 20 feb. (LaPresse/AP) – A gennaio il Giappone ha riportato un deficit commerciale pari a 1,48 trilioni di yen (14,1 miliardi di euro), il più consistente degli ultimi trent’anni. Il deficit, annunciato dal ministero delle Finanze, rispecchia l’aumento delle importazioni di carburante in seguito alla crisi nucleare scatenata da terremoto e tsunami dell’11 marzo scorso, che ha portato allo spegnimento di quasi tutti i 54 reattori nipponici. Al cifra è la peggiore dal 1979, quando il Giappone ha iniziato a registrare il dato relativo al deficit commerciale. Le esportazioni a gennaio 2012 sono scese del 9,3% su base annua, soprattutto per quanto riguarda chip di computer e parti elettroniche, mentre le importazioni sono salite del 9,8%. L’acquisto di gas naturale dall’estero è aumentato del 74% il mese scorso, sempre su base annua, mentre le importazioni di petrolio hanno registrato una crescita del 13%. Il deficit con la Cina, principale partner commerciale di Pechino, è schizzato a 587,9 miliardi di yen (5,6 miliardi di euro).