Grecia, leader partiti non trovano accordo su richieste troika

Atene (Grecia), 5 feb. (LaPresse/AP) – Dopo una nuova intensa giornata di colloqui in Grecia ancora non è stato trovato alcun accordo sul debito. Gli incontri continueranno domani. È quanto fanno sapere i leader dei partiti che compongono la coalizione di governo, il socialista ed ex primo ministro George Papandreou, il conservatore Antonis Samaras e Giorgos Karatzaferis, del partito popolare ortodosso, che hanno tenuto oggi un incontro di cinque ore con il primo ministro Lucas Papademos, sull’accordo da firmare con gli ispettori della troika (Commissione europea, Bce e Fmi). In serata, Papademos ha ripreso i colloqui proprio con questi ultimi, che già aveva incontrato all’inizio della giornata, in presenza anche del ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, e del ministro del Lavoro, Giorgos Koutroumanis.

Oggi Papademos e Venizelos si sono incontrati separatamente anche con i rappresentanti dei creditori privati per negoziare l’accordo di bond swap che permetterebbe un taglio del debito di Atene di 100 miliardi di euro. Presenti ai colloqui Charles Dallara, direttore generale dell’Istituto della finanza internazionale, e Jean Lemierre, consigliere del presidente della banca francese Bnp Paribas. Anche Josef Ackermann, ceo della Deutsche Bank e presidente dell’Iif, si trova ad Atene. In serata circa 60 persone si sono radunate fuori dal Parlamento per protestare contro l’eccessiva velocità con cui i leader politici hanno fatto concessioni ai creditori. Quando hanno provato a bloccare il traffico sono stati respinti dalla polizia che ha utilizzato gas lacrimogeni. Domani è prevista una protesta dei sindacati vicino al partito comunista.

Acnhe se non è stato trovato alcun accordo, dall’incontro con i leader dei partiti che sostengono il governo tecnico sono comunque emerse alcune linee condivise. Tra queste il taglio della spesa nel 2012 dell’1,5% del Pil (circa 3,3 miliardi di euro), il miglioramento della competitività riducendo salari e costi non salariali, come contributi di sicurezza sociale, la riduzione delle pensioni ausiliarie e la ricapitalizzazione delle banche senza però nazionalizzarle. I tre leader non si sono però accordati sulle proposte specifiche da portare avanti in queste materie. Tutti e tre hanno chiesto incontri con i vertici dei propri partiti per considerare le proposte.

Al termine dell’incontro Samaras ha fatto sapere che combatterà le nuove “richieste di austerity con tutti i mezzi” e che i creditori stanno chiedendo misure che potrebbero peggiorare la recessione del Paese. “Non contribuirò all’inizio di una rivoluzione dei nuovi poveri che tormenterà l’intera Europa”, ha invece detto Karatzaferis.

In gioco c’è il nuovo pacchetto di salvataggio internazionale da 130 miliardi di euro, fondamentale per la Grecia per evitare la bancarotta a marzo. Per concederlo la troika chiede ulteriori sforzi, che coinvolgerebbero anche gli stipendi del settore privato. Il premier aveva proposto di unire gli incontri di oggi, facendo partecipare i partiti di governo al meeting con la troika, ma Karatzaferis si è rifiutato.