Chiusura in forte ribasso per Piazza Affari, Ftse Mib -2,72%

Milano, 4 ott. (LaPresse) – Pesano ancora i timori per la Grecia sui listini europei, dopo il rinvio della decisione sull’erogazione della nuova tranche del prestito di salvataggio ad Atene. Piazza Affari chiude in profondo rosso, con l’indice Ftse Mib che cala del 2,72% a 14.243,97 punti e il Ftse All-Share che lascia il 2,46% a 14.982,96 punti. E non va meglio sulle altre piazze del Vecchio continente. L’indice Ftse 100 di Londra cede il 2,58% a 4.944,44 punti, il Dax di Francoforte cala del 2,98% a 5.216,71 punti e il Cac 40 di Parigi lascia il 2,61% a 2.850,55 punti. A Madrid, l’Ibex mostra un ribasso dell’1,54% a 8.225,4 punti. Non sono servite la rassicurazioni del ministro delle Finanze di Atene, Evangelos Venizelos, che ha affermato che la Grecia può comunque aspettare fino a metà novembre per ricevere la prossima tranche del prestito di salvataggio internazionale. I conti pubblici italiani sono tornati oggi sotto pressione, con lo spread tra Btp decennali e Bund che ha stazionato al di sopra dei 380 punti base.

A Milano le banche tornano nell’occhio del ciclone. Il comparto è appesantito anche dal caso del gruppo bancario franco-belga Daxia, che rischia lo smantellamento a causa della grande esposizione con titoli di debito a rischio. Per Dexia si parla della creazione di una bad bank che convogli i titoli tossici del portafoglio di Dexia Credit Local francese, dell’italiana Crediop e della spagnola Sabadelln. Nel Ftse Mib, cadono Banca Montepaschi (-5,22% a 0,39 euro), Intesa Sanpaolo (-6,19% a 1,107 euro) e Unicredit (-4,5% a 0,7425 euro). Male anche la Popolare di Milano, che cede il 5,57% a 1,66 euro). Nella partita sull’aumento di capitale subentra da protagonista la holding di Andrea Bonomi, InvestIndustrial, salita al 2,6% e pronta, parebbe, a puntare al 9,9% di Piazza Meda. Chiudono male anche i titoli finanziari, con Azimut (-6,04% a 5,055 euro) e Madiolanum (-4,45% a 2,662 euro).

In affanno la galassia Agnelli, dopo i dati sul mercato auto di settembre che indicano un calo delle immatricolazioni italiane per Fiat del 4,7%, a fronte però di una quota di mercato salita sopra il 29%. Fiat lascia il 7,47% a 3,666 euro, Industrial l’8,46% a 4,888 euro e la controllante Exor il 7,05% a 13,44 euro. Perde anche Parmalat, il 5,29% a 1,523 euro. Secondo il Sole 24 Ore, smentito da una nota del gruppo nel pomeriggio, Collecchio starebbe pensando a una valorizzazione del marchio Santàl.

In tutt’altra direzione rispetto all’andamento di giornata, Impregilo termina in rialzo del 2,65% a 1,899 euro. Secondo quanto riporta ancora il Sole 24 Ore, Equita Sim avrebbe contattato investitori per rilevare fino al 5% della società di costruzioni. Di segno opposto, Buzzi Unicem chiude con un tonfo del 7,26% a 5,68 euro.