Piazza Affari cede l’1%, dopo taglio crescita Pil negli Usa

Milano, 26 ago. (LaPresse) – Chiusura negativa per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che perde lo 0,97% a 14.800,01 punti e il Ftse All-Share che cede lo 0,86% a 15.649,09 punti. Nell’atteso discorso al meeting economico di Jackson Hole il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha chiuso nell’immediato a un nuovo piano di Quantitative easing, spiegando che la Fed lascia aperta la possibilità di nuove misure per rafforzare l’economia a settembre, a seguito della riunione del Fomc, che sarà di due giorni e non di uno solo, come avviene normalmente. Le parole di Bernanke hanno dato un ulteriore colpo ai mercati, dopo che dagli Stati Uniti era arrivata la notizia di un taglio delle stime di crescita per il Pil nel secondo trimestre, a un tasso annualizzato dell’1% rispetto al precedente 1,3%. Tuttavia l’apertura a nuove misure da parte della banca centrale statunitense ha portato i listini a limitare le perdite nel finale e Wall Street è schizzata in forte rialzo sopra l’1%. In questo contesto, chiusura sotto la parità per le principali Borse europee. L’indice Ftse 100 di Londra cede lo 0,02% a 5.129,92 punti, il Dax di Francoforte lo 0,84% a 5.537,48 punti e il Cac 40 di Parigi l’1,01% a 3.087,64 punti. A Madrid, l’indice Ibex lascia l’1,37% a 8.185,5 punti.

A Milano, vendite sul comparto bancario. Tiene soltanto Unicredit, che guadagna lo 0,17% a 0,908 euro. Scendono Intesa Sanpaolo (-1,32% a 1,123 euro), Ubi Banca (-4,22% a 2,542 punti), Banca Montepaschi (-3,13% a 0,4328 euro) e Banco Popolare (-2,86% a 1,122 euro). All’indomani della conferma dell’iter per l’aumento di capitale di Banca Popolare di Milano, Piazza Meda perde il 3,88% a 1,463 euro. “In periodi in cui c’è poco capitale più se ne recupera meglio è”, ha affermato a proposito dell’operazione oggi il presidente di Bpm, Massimo Ponzellini. Secondo l’amministratore delegato, Enzo Chiesa, in caso di esercizio completo della delega il Core Tier 1 arriverebbe all’8,3%.

Contrastata la galassia Agnelli, con Fiat che perde il 2,43% a 4,17 euro e Fiat Industrial che sale dello 0,59% a 6 euro. La controllante Exor perde il 2% a 15,17 euro. L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha telefonato al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, per comunicargli che il Lingotto conferma l’investimento per la produzione di Maserati nello stabilimento di Grugliasco, in provincia di Torino. Bene Impregilo (+1,29% a 1,649 euro), nonostante la semestrale mostri un calo dell’utile a 39 milioni di euro, contro i 60,4 milioni dello scorso anno, e ricavi stabili a circa 1 miliardo di euro. La società ha confermato i target per il 2011, specificando che l’incertezza in Libia non permette ancora di inserire il business nel Paese nordafricano nelle previsioni.

Nel paniere principali, tra i titoli in affanno ci sono Autogrill (-1,33%), Eni (-1,65%), Finmeccanica (-1,87%), Enel (-1,62%), Mediaset (-1,41%), Mediobanca (-1,28%), Mediaset (-1,41%), Mediolanum (-1,82%) e Parmalat (-3,23%). Salgono invece Enel Green Power (+0,26%), Pirelli (+0,96%), Stm (+0,7%), Tod’s (+0,25%). Ottima performance per Prysmian, che sale del 2,33% a 10,53 euro. L’ex Pirelli cavi ha chiuso il primo semestre in perdita di 156 milioni di euro, ma per accantonamenti dovuti a un’inchiesta dell’Antitrust. Il mercato ha apprezzato l’effetto sui conti della fusione con l’olandese Draka. L’utile rettificato di Prysmian ha mostrato una crescita del 47% a 113 milioni di euro.