Borsa, Milano debole ma volano le banche. Cade Eni

Borsa, Milano debole ma volano le banche. Cade Eni

Milano, 25 ago. (LaPresse) – Chiusura debole per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che cede lo 0,24% a 14.944,61 punti e il Ftse All-Share che perde lo 0,18% a 15.784,4 punti. In mattinata lo spread tra i titoli della Grecia e i tedeschi Bund ha raggiunto livelli record, con un differenziale tra i rendimenti arrivato sopra i 1.620 punti base (ovvero il 16,2%) e rendimenti dei buoni greci al 18,37%. Nel pomeriggio, dagli Stati Uniti è arrivato il dato sui sussidi di disoccupazione, cresciuti di 5mila unità a 417mila. Si tratta però di un dato falsato dallo sciopero di migliaia di dipendenti Verizon, che hanno potuto accedere ai benefici dei sussidi secondo la legge statunitense. I mercati attendono il ‘simposio’ economico di Jackson Hole, per capire se il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, annuncerà un nuovo piano di Quantitative easing. Secondo gli analisti di Citi non accadrà, perché “la situazione finanziaria ed economica globale è la stessa di un anno fa, quando Bernanke mise in guardia dagli effetti sulla speculazione”. In questo contesto, chiusura sotto la parità per le principali Borse europee, con l’indice Ftse 100 di Londra che lascia l’1,44% a 5.131,1 punti, il Dax di Francoforte che perde l’1,71% a 5.584,14 punti e il Cac 40 di Parigi che cede lo 0,65% a 3.119 punti. A Madrid, l’Ibex mostra un ribasso dello 0,84% a 8.299,1 punti.

A Milano, il listino principale fa meglio dei suoi colleghi europei sostenuto dal comparto bancario. Pioggia di acquisti, oggi, su Banco Popolare (+2,85% a 1,155 euro), Banca Montepaschi (+2,9% a 0,4468 euro), Intesa Sanpaolo (+1,61% a 1,138 euro) e Unicredit (+1,68%). Bene anche Ubi Banca, che termina in rialzo dello 0,76% a 2,654 euro. Fa eccezione Popolare Milano, che cede il 3,06% a 1,522 euro. Gli investitori si chiedono se Piazza Meda procederà con l’aumento di capitale, o rinvierà l’operazione sul patrimonio per le turbolenze dei mercati. Chiude contrastata la galassia Agnelli, riducendo i guadagni nel finale di seduta. Fiat, dopo aver guadagnato oltre il 5%, termina gli scambi con un rialzo dell’1,42% a 4,274 euro, mentre Exor lima l’incremento all’1,71%, a 15,48 euro. Gira in negativo Fiat Industrial, mostrando un calo dello 0,91% a 5,965 euro.

Oggi il premier, Silvio Berlusconi, ha annunciato per Eni l’imminente firma di un accordo con il Cnt, lunedì a Bangasi, al termine dell’incontro con il leader del governo degli insorti in Libia, Mahmoud Jibril. Con loro c’era anche l’amministratore delegato del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, che ha spiegato che “privilegiamo la ripartenza delle forniture di gas, per la ripartenza normale dei campi petroliferi stimiamo possono servire 6-18 mesi”. Eni reagisce in Borsa perdendo l’1,19% a 13,3 euro. Dopo la proposta di ieri di della commissione Industria del Senato di chiedere la Robin Tax, contenuta nella manovra del Governo, anche a tutte le società concessionarie, Atlantia e Telecom Italia avevano reagito con vendite. La tassa avrebbe colpito infatti autostrade e telecomunicazioni. Oggi ad Atlantia riesce il rimbalzo (+2,22% a 10,58 euro), mentre Telecom rimane sotto la parità dell’1,77% a 0,8025 euro.

Tra gli altri titoli, bene Prysmian (+3,94%), Mediobanca (+0,81%), Autogrill (+0,79%) e Azimut (+0,97%). Cadono Finmeccanica (-0,69%), Diasorin (-1,62%), Enel (-1,71%), Enel Green Power (-1,93%), Pirelli (-1,33%), Stm (-1,52%) e Fondiaria-Sai (-1%).

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