Milano, 22 ago. (LaPresse) – Chiusura in rialzo per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che guadagna l’1,78% a 14.861,64 punti e il Ftse All-Share che sale dell’1,84% a 15.697,82 punti. La Borsa di Milano sfrutta la giornata di acquisti, spinta dall’effetto Libia. L’ingresso dei ribelli a Tripoli fa pensare alla fine imminente dei combattimenti, che darebbe la possibilità alle società di ricominciare a fare profitti nel Paese del Nord Africa. In primo luogo Eni, che termina gli scambi con un balzo del 6,33% a 13,27 euro. Con la fine della guerra in Libia, ha detto il presidente del Cane a sei zampe, Giuseppe Recchi, “sicuramente si riapre un mercato che per noi si era interrotto e rappresenta il 13% del nostro fatturato”. Bene anche Ansaldo Sts, che segna un incremento del 5,03% a 5,955 euro, e Finmeccanica (+1,38% a 4,706 euro). La crisi libica, ha spiegato oggi l’ad di Enel, Fulvio Conti, “è importante ma non decisiva per il nostro fabbisogno energetico” anche se grazie alla fine del conflitto “sono possibili maggiori disponibilità di energia per la riprersa economica”. Intanto Enel sale del 2,14% a 3,336 euro.
Non va altrettanto bene ai cosiddetti ‘titoli ciclici’ del listino principale, e cioè quelli che per il loro peso pagano il clima generale sull’andamento degli investimenti in un Paese. Tra le banche, soffrono Intesa Sanpaolo (-2,65% a 1,102 euro) e Unicredit (-0,11% a 0,899 euro). Piazza Cordusio ha perso in sei mesi più del 50% del valore delle azioni. Il resto del comparto, invece, tiene. Salgono Banco Popolare (+1,27%), Banca Montepaschi (+0,71%) e Popolare Milano (+4,61%). Nel comparto industriale ancora in rosso Fiat. Il titolo del Lingotto legato all’auto cede il 2,32% a 4,048 euro, mentre Industrial termina in positivo, con un rialzo dell’1,75% a 5,8 euro. Non va meglio alle altre quotate del comparto, con in difficoltà Pirelli (-2,49%) e Parmalat (-2,09%). Nel resto del listino, bene A2A (+3,58%), Diasorin (+3,06%), Generali (+2,56%), Telecom Italia (+4,17%), Terna (+1,95%) e Tod’s (+2,15%).
Oggi la Banca centrale europea ha annunciato che ammonta a 14,3 miliardi di euro la spesa per i titoli di Stato Ue, in gran parte di Italia e Spagna, affrontata dall’istituto di Francoforte la scorsa settimana. L’importo è inferiore alla cifra record di 22 miliardi che la Bce aveva speso nel corso della settimana precedente, per fare scendere i rendimenti di Btp italiani e Bonos spagnoli. Stamattina il ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, ha detto in un’intervista radiofonica che “l’economia della Germania può ancora crescere del 3% quest’anno”. In questo contesto, chiusura differenziata per le principali Borse europee, con il Dax di Francoforte che lascia lo 0,11% a 5.473,78 punti. Vanno meglio le cose a Parigi, dove il Cac 40 termina la giornata con un rialzo dell’1,14% a 3.051,36 punti e il Ftse 100 di Londra che sale dell’1,08% a 5.095,3 punti. A Madrid, l’Ibex mostra un incremento dell’1,87% a 8.293,9 punti.
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