Washington (Usa), 29 lug. (LaPresse/AP) – I leader repubblicani della Camera degli Stati Uniti hanno deciso di non votare nella notte il piano proposto dallo speaker della Camera John Boehner sull’aumento del tetto del debito. I leader del Gop hanno passato buona parte del giorno a cercare di persuadere diversi repubblicani a sostenere la proposta, ma senza riuscire ad assicurarsi il numero di voti necessari per un’approvazione. La decisione di non votare è stata presa al termine del dibattito che puntava a raccogliere un maggior numero di sostenitori. I leader democratici avevano fatto sapere che nessun membro del loro partito avrebbe appoggiato la misura e il presidente Barack Obama aveva minacciato di porre il veto.
I primi segnali di problemi per i sostenitori della Camera si sono avuti dopo alcune ore di dibattito, quando i leader del Gop improvvisamente hanno fermato i lavori. Sembra che ad opporsi alla manovra siano stati alcuni deputati della South Carolina, stato rappresentato anche dal senatore Jim DeMint, che ha solidi legami con gruppi del Tea party, molto critico sulla possibilità di compromesso sulla questione del debito. Secondo altre fonti, i conservatori chiedono ulteriori passi per provare a garantire che un emendamento costituzionale sul budget bilanciato sia inviato agli Stati per la ratifica. Mentre secondo la bozza il provvedimento richiede solo il voto delle due camere del Congresso. Un’altra opzione ora in discussione è attendere che il Senato a maggioranza democratica voti per primo.
“Un altro giorno perso mentre l’orologio avanza. Ora è tempo di fare compromessi così possiamo risolvere questo problema e ridurre il deficit”. Così il direttore della comunicazione della Casa Bianca Dan Pfeiffer ha commentato in tweet lo stallo nelle negoziazioni. E ancora, riferendosi ai repubblicani: “Hanno fatto tutto da soli. Ferite autoinflitte”.
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