Marcegaglia: Governo faccia subito manovra e riforma fiscale

Torino, 21 giu. (LaPresse) – Subito manovra e riforma fiscale. E’ quanto chiede al governo, che “ha fatto passi indietro su mercato e liberalizzazioni”, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. “Noi abbiamo sempre chiesto la contemporaneità delle due cose – ha spiegato ai giornalisti a margine dell’assemblea dell’Unione industriale a Torino – rigore e crescita, e in questo momento molto delicato, dove è in discussione il piano di salvataggio della Grecia, Moody’s ha dato l’avvertimento, diventa essenziale approvare il prima possibile la manovra da 40 miliardi, che noi abbiamo messo nel piano nazionale delle riforme, che è stato approvato dal parlamento e dalla commissione europea”.

Secondo il presidente di Confindustria, “allo stesso tempo occorre andare avanti su una serie di provvedimenti che possano aiutare la crescita, tra cui anche la riforma fiscale, che noi pensiamo debba essere a parità di pressione fiscale complessiva, e abbassare le tasse su imprese e lavoro dipendente, magari rialzando la tassazione su rendite finanziarie, sull’assistenza, su qualche lieve aumento delle aliquote Iva. Quindi – ha detto la leader degli industriali – le due cose devono andare di pari passo”.

La Marcegaglia ha sottolineato anche che è “essenziale” arrivare a un accordo interconfederale con i sindacati sul tema dell’esigibilità dei contratti, “perché oggi il rischio è che un imprenditore firma il contratto e il giorno dopo qualcuno fa sciopero contro questo contratto”. Il presidente di Confindustria è convinto che “se un’azienda firma un accordo con la maggioranza dei lavoratori questo deve valere rispetto a tutti”. Sul ricorso giudiziario della Fiom contro la Fiat per la newco di Fabbrica Italia Pomigliano, la Marcegalgia ha aggiunto che “ci preoccupa, ma il giudice ha riconosciuto comunque la legittimità degli accordi aziendali, questo è molto importante”. Mentre sulla possibilità che il Lingotto esca da Confindustria ha dichiarato che “ogni impresa si iscrive e si cancella da Confindustria in modo volontario: non abbiamo intenzione di pressare la Fiat, quello che cercheremo di fare lo facciamo per la Fiat ma anche per tutte le altre imprese, è lavorare sull’esigibilità”.