Tremonti: Miglior sistema è tre aliquote più basse possibile

Roma, 15 giu. (LaPresse) – Nessuna correzione dei conti pubblici per il biennio 2011-2012. Ad annunciarlo e un ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che parla a tutto campo dal palco dell’assemblea di Confartigianato. “Per il 2011 – dichiara Tremonti – non dobbiamo fare nessuna correzione. Quelle già fatte sono sufficienti per portare l’Italia sul sentiero della riduzione. Anche per il 2012 vale la stessa cosa, mentre la correzione che deve essere fatta riguarda il 2013-2014. Non è una furbata di questo Governo: dobbiamo lavorare da subito, ma l’impatto delle correzioni è per il 2013-2014. Essendo responsabili dobbiamo farlo”.

L’inquilino di via XX Settembre torna sul fisco, anche perché l’assise degli artigiani, per bocca del presidente di Confcommercio Giorgio Guerrini, chiede a Tremonti un “riequilibrio della tassazione a favore delle imprese e del lavoro” con una riforma che non sia “un salto nel buio”. Si difende allora il ministro: “Non è vero che ho avuto 17 anni per fare la riforma, nel 1994 sono stato ministro del Tesoro e delle Finanze per 4-5 mesi, nel 2002 ho avuto un incidente di percorso mentre nel 2008 è cominciata una crisi che concentra le azioni del ministro del Tesoro sopra ogni cosa”. Quindi spiega che “il miglior sistema sia quello delle tre aliquote, le più basse possibili”. Tremonti le definisce “il miglior investimento per ridurre l’evasione fiscale”. E aggiunge: “Dobbiamo uscire da un sistema che, siccome lo Stato non si fida del contribuente, tiene le aliquote alte e il contribuente siccome le aliquote sono alte continua a evadere”. Tremonti apre però uno spiraglio sulla “detassazione delle nuove attività produttive” che “si può fare con un pò di coraggio”.

Secondo il ministro serve anche “una base larga” affinché “si tolgano i regimi di favore e le agevolazioni inutili e accumulate”. Dal ministro arriva anche una tirata d’orecchie alla politica. “Meno aerei blu e più voli Alitalia”, precisa Tremonti, che afferma la necessità di adeguare i costi della politica “alla media europea che non è difficile calcolare”. Nel mirino del ministro c’è anche il Welfare. “Occorre dare assistenza a chi deve essere veramente assistito e togliere gli assegni a quelli che hanno i Suv”, prosegue Tremonti, che ribadisce la sua linea ‘rigorista’: “Scassare il bilancio pubblico è una strategia che non è nell’interesse della gente ed è un prodotto dell’irresponsabilità”.

Tremonti tocca il tema della contrattazione. “Credo che un po’ più di contratti aziendali e meno generali – dice il ministro – sia la via giusta per la produttività del Paese”. Ieri la Uil ha disdetto il protocollo del ’93, che regolavano la contrattazione in azeinda. Ma soprattutto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha spiegato che convocherà presto un tavolo con i sindacati per accelerare sulla contrattazione. La presidentessa di viale dell’Astronomia fa sapere che trova le riflessioni di stamattina “interessanti”. Segnale di un ulteriore passo di avvicinamento a Tremonti dopo Santa Margherita Ligure. L’apertura del discorso del ministro dell’Economia è un aneddoto della Rivoluzione Francese che termina con un “al re tagliarono la testa”. Storia che, chiarisce Tremonti, significa che “siamo in una fase storica marcata da una fortissima discontinuità”.