Lo scultore si è spento a Milano. Oggi avrebbe compiuto 99 anni
Il mondo dell’arte è in lutto. “Arnaldo Pomodoro si è spento ieri sera, domenica 22 giugno, a Milano all’età di 99 anni nella sua casa”. Lo comunica con una lunga nota la Fondazione che porta il suo nome. “Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa”, si legge nella nota.
Arnaldo Pomodoro, le parole dell’artista sui giovani
“Non ho mai creduto alle fondazioni che celebrano un solo artista come unicum. L’artista è parte di un tessuto di cultura, il suo contributo attivo non può venire mai meno ed è per questo che ho concepito la mia Fondazione come un luogo attivo e vivo di elaborazione culturale, oltre che come centro di documentazione della mia opera, capace di fare proposte originali e non solo di conservare passivamente. Ma il meglio deve ancora venire: questo è stato solo un inizio e nelle mie intenzioni il progetto – rivolto ai giovani e al futuro – si deve radicare, fare della continuità un elemento ineludibile…”, le parole dell’artista riportate nella nota. “La Fondazione, nata da questa visione e forte della direzione tracciata da Arnaldo Pomodoro nel corso di trent’anni, continuerà ad operare secondo la volontà del fondatore, garantendo la conservazione e la valorizzazione della sua opera, impegnandosi a diffondere il proprio patrimonio materiale e immateriale – si legge ancora – attraverso la realizzazione di mostre, eventi e iniziative in uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte e della scultura, che mira a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società”. “Mancherai a tutti noi Arnaldo e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti”, conclude la nota firmata Carlotta Montebello Direttore generale della Fondazione.
Giuli: “Eredità artistica e culturale di Pomodoro è patrimonio umanità”
“Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro l’Italia perde un protagonista indiscusso e riconoscibile della scultura contemporanea. Un artista che con la sua opera monumentale e riflessiva ha saputo attraversare decenni di storia mantenendo sempre viva la tensione tra materia e pensiero. Le sue ‘Sfere’ dischiuse e ferite ci parlano ancora oggi di fragilità e complessità dell’umano e del mondo. A nome mio personale e del Ministero della Cultura esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia e alla Fondazione che porta il suo nome, impegnata a custodire e divulgare un’eredità culturale che è patrimonio dell’intera umanità”. Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

20-11-2008 Milano Italia
spettacolo
Prima del teatro La Scala
Arnaldo Pomodoro, la vita e le opere
Arnaldo Pomodoro è nato nel Montefeltro nel 1926 e ha vissuto l’infanzia e la formazione a Pesaro. Dal 1954 ha vissuto e lavorato a Milano. È fratello maggiore di Giorgio ‘Giò’ Pomodoro, anch’egli scultore. Arnaldo Pomodoro è famoso soprattutto per le particolari sfere di bronzo, il materiale che predilige per le sue opere, che si scompongono, si ‘rompono’ e si aprono davanti allo spettatore, che è portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell’interno. Dopo gli studi da geometra, Pomodoro si dedica quasi subito alla scultura, per la quale sviluppa a poco a poco, all’inizio degli anni cinquanta, un’enorme passione. Lentamente il suo linguaggio caratteristico, informale, si evolve adattandosi di volta in volta alle caratteristiche del materiale usato: prima l’oro e l’argento, per dei monili, poi il ferro, il legno, il cemento e il bronzo, che diverrà la sua materia base per opere di piccole dimensioni e per le sculture monumentali che lo hanno reso celebre. Nel 1961 e 1962 prende parte, con Lucio Fontana e altri artisti, al gruppo informale ‘Continuità’, grazie al quale raffina un proprio stile, esprimendo la sua arte nell’equilibrio tra le geometrie esterne e i meccanismi interni delle sue opere monumentali.
Le sue opere sono esposte in diverse città d’Italia: da Lampedusa a Sorrento, da Rimini a Pesaro, poi ancora Genova, Roma, Milano, Pavia, Terni, Torino, Tivoli, Belluno, San Giovanni Rotondo (nella basilica di Padre Pio di Renzo Piano). All’estero, opere di Pomodoro sono esposte a Copenaghen, Brisbane, Dublino (nel Trinity College), Los Angeles, oltre a figurare al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, nei maggiori musei mondiali e all’Onu dove è esposta l’opera ‘Sfera con sfera’, di oltre tre metri di diametro, collocata nel piazzale delle Nazioni Unite a New York.
Tra i suoi capolavori da ricordare ‘La Colonna del viaggiatore’ del 1962, realizzata per la mostra curata da Giovanni Carandente a Spoleto Sculture in città, segna il passaggio di Pomodoro alla scultura volumetrica. È la prima opera di grande mole realizzata dallo scultore. Conclusa la mostra, l’opera venne donata alla città di Spoleto. Nel 1991, la sua opera ‘Disco Solare’ è stata collocata davanti al Palazzo della Gioventù di Mosca, come dono all’Unione Sovietica del governo italiano nel periodo di disgelo post-guerra fredda. L’anno seguente, 1992, un’altra opera di grandi dimensioni, ‘Papyrus’, è stata collocata a Darmstadt, in Germania, nei giardini del nuovo Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni. Nel 1995 ha realizzato una scultura in memoria del grande regista scomparso Federico Fellini, su commissione del Comune di Rimini, mentre nel 1998 ha progettato il portale del Duomo di Cefalù, in Sicilia. Oltre ai tanti premi a livello artistico, Pomodoro a ricevuto la ‘Laurea in Lettere’ honoris causa dal Trinity College dell’Università di Dublino, e quella honoris causa in Architettura e Ingegneria dall’Università di Ancona. Socio onorario dell’Accademia di Brera, di Milano, dal 1993, e nel 1994 ha ricevuto il Premio della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte.
Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro a Milano
Ispirato all’Epopea di Gilgamesh, il primo grande poema allegorico della Storia dell’Umanità (2000 a.C. circa), il Labirinto di Arnaldo Pomodoro è una opera ambientale nata nel 1995 come work in progress, si trova in via Solari a Milano e conduce il visitatore in un viaggio tra mito e memoria, alla scoperta delle radici dell’esperienza umana.
L’opera, nella forma archetipa del labirinto, è una sintesi perfetta del percorso artistico e creativo che Arnaldo Pomodoro ha sviluppato nel corso di una vita: una riflessione su tutto il suo lavoro a partire dall’elaborazione delle forme arcaiche della scrittura, fino allo sconfinamento nella dimensione architetturale e nello spazio scenico.
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