Milano, 28 set. (LaPresse) – "Il tradimento è prevalentemente femminile. Lo dice la storia". È la tesi che Vittorio Sgarbi, critico d'arte, deputato alla Camera e sindaco di Sutri, propone attraverso la mostra di cui è il curatore, 'Così fan tutte. L'infedeltà femminile dall'antichità a oggi', allestita a Milano sino al 6 ottobre allo Spazio Dante e promossa da Gleeden, sito per gli incontri extraconiugali.

"E' una prospettiva provocatoria. – spiega Sgarbi -. La mostra prende il nome da 'Così fan tutte', il capolavoro di Mozart. Il cospirare è nella storia della condizione delle donne. L'Iliade inizia con una storia di corna. Da Elena di Troia, alle grandi regine e nobildonne infedeli della storia, da Lucrezia Borgia a Maria Antonietta a Caterina II di Russia".

Per Sgarbi "l'uomo va a caccia, cerca nuove donne e tradisce per se stesso, per farsi bello, ma non per andare contro la propria donna. – sottolinea il critico d'arte -. La mia teoria è che la donna, invece, tradisce l'uomo a cui ha da rimproverare qualcosa, lo fa contro di lui: gli fa pagare un' infedeltà, un'assenza, un disinteresse sessuale nei suoi confronti". "Il coinvolgimento femminile nel tradire – aggiunge – è molto più alto. In fondo il maschio che fa le corna è solo alla ricerca di conferme. Oggi c'è la parità tra i sessi. Ma storicamente la donna, abituata al potere maschile, ha adottato la strategia del tradimento come arma segreta. Per questo tradire è una prerogativa femminile".

Lettura politicamente scorretta? "Certo questa mia idea sull'infedeltà è scorrettissima e arcaica – ammette Sgarbi- ma la mia teoria sostiene la maggiore potenza delle donne, anche se nei comportamenti resta un'apparente prevalenza del genere maschile".

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