Fedelissimo della sindaca, è responsabile dello Sport nella giunta capitolina. "Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia"

L'assessore allo Sport del Comune di Roma, Daniele Frongia (M5S) è indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta su Luca Parnasi e il progetto dello Stadio della Roma. A seguito della diffusione della notizia, Frongia ha deciso di rimettere le deleghe e autosospendersi dal M5S.

Mercoledì un altro filone d'indagine partito dall'inchiesta su Parnasi, ha portato a quattro arresti e in carcere è finito l'ormai ex presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito. Secondo quanto si apprende, Frongia sarebbe indagato per aver segnalato una persona da assumere in una società riferibile a Parnasi. E proprio l'immobiliarista avrebbe fatto il suo nome nel corso di un interrogatorio.

Le dichiarazioni di Frongia – "Per una questione di opportunità politica, nel rispetto del M5S, degli attivisti e di chi ci sostiene ogni giorno, ma soprattutto nel rispetto degli stessi principi che mi spinsero molti anni fa ad aderire al Movimento, una forza politica trasparente e in cui credo fermamente, ho deciso di austospendermi dal M5S e di riconsegnare le deleghe attribuitemi dal sindaco Virginia Raggi in qualità di assessore allo Sport di Roma Capitale", spiega Frongia.

"Ho appreso di essere coinvolto nell'indagine 'Rinascimento' del 2017, – continua – per la quale non ho mai ricevuto alcuna comunicazione, elezione di domicilio o avviso di garanzia. A seguito di informazioni assunte presso la Procura, il procedimento a mio carico trarrebbe origine dall'interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all'epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto. Con il rispetto dovuto alla magistratura inquirente, avendo la certezza di non aver mai compiuto alcun reato e appurato che non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia, confido nell'imminente archiviazione del procedimento risalente al 2017". 

"Comprendo, per così dire, la necessità di alcuni giornali di scagliarsi ora, ferocemente, contro la giunta capitolina. Ma il mio caso non ha nulla a che fare con ciò che è emerso ieri. I principi etici del M5S sono alla base della mia azione politica", sottolinea ancora Frongia. 

Fedelissimo della sindaca Raggi – Tra i membri della giunta Raggi, l'ex vice sindaco è considerato il più vicino alla prima cittadina. I due hanno un comune passato da consiglieri comunali: tra il 2013 e il 2016 erano insieme all'opposizione nei banchi del gruppo pentastellato nell'Aula Giulio Cesare, insieme a Marcello De Vito ed Enrico Stefano.

Frongia, insieme all'ex capo del personale Raffaele Marra e all'ex capo della segreteria politica della sindaca Salvatore Romeo, fece parte della chat Whatsapp 'Quattro amici al bar' creata da Raggi subito dopo l'elezione, e salita agli onori delle cronache quando venne arrestato Marra per corruzione e abuso d'ufficio. Era il 16 dicembre del 2016: Marra passò in un giorno da 'braccio destro' della sindaca ad esser considerato un 'traditore' del Movimento. Di lì a poco rassegnò le dimissioni anche Salvatore Romeo, che sarebbe successivamente finito in un'indagine per abuso d'ufficio, poi archiviata. Oggi gli 'amici al bar' sono rimasti in due, i più uniti: la sindaca e il suo ex vice. E chissà che gli sviluppi dell'inchiesta Stadio non spezzino anche questo rapporto.
 

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