A tutti gli ultrà vengono contestati i reati di omicidio volontario e rissa aggravata

Sale a 23 il numero degli ultrà di Inter e Napoli identificati dagli inquirenti dopo aver preso parte agli scontri fuori dallo stadio di San Siro la notte di Santo Stefano. Scontri durante i quali, secondo le ipotesi investigative, è stato travolto Daniele Belardinelli, tifoso del Varese (squadra gemellata con i nerazzurri). Belardinelli, che aveva subito delle fratture al bacino, è morto nella notte in ospedale. A breve partiranno gli avvisi di garanzia e a tutti gli ultrà vengono contestati i reati di omicidio volontario e rissa aggravata.

A tutti i 23 tifosi identificati è stato contestato, a garanzia, il reato di omicidio volontario per consentire a tutti di partecipare (anche nominando i propri consulenti) agli accertamenti che verranno svolti nei prossimi giorni, tra cui l'autopsia sul corpo di Belardinelli. Altri accertamenti verranno disposti sulle auto individuate dagli inquirenti, la Volvo V40 nera guidata da un 25enne napoletano e una seconda macchina, da quanto si è saputo una monovolume, che è stata bloccata sempre a Napoli. Il veicolo presenterebbe delle ammaccature ma si deve ancora verificare se siano compatibili con l'incidente che ha coinvolto l'ultrà del Varese.

Nel frattempo gli agenti della Digos, coordinati dalla Procura di Milano, sono al lavoro per cercare di identificare il maggior numero possibile di tifosi che hanno partecipato agli scontri fuori dallo stadio. Non hanno ancora un nome, ad esempio, i due ultrà del Napoli che, vedendo Belardinelli a terra, lo hanno sollevato e riconsegnato ai tifosi interisti, che poi lo hanno accompagnato all'ospedale. Entrambi avevano il volto coperto da sciarpe e cappucci.

Gli investigatori della Digos stanno anche esaminando i video della telecamere di sorveglianza della zona tra via Novara e via Fratelli Zoia, a pochi passi dallo stadio, dove sono avvenuti gli scontri, nel tentativo di dare un nome e un cognome a tutti i tifosi coinvolti. Dai primi accertamenti pare che alla maxi rissa abbiano partecipato oltre un centinaio di tifosi nerazzurri e un'ottantina di napoletani, oltre a ultrà di tifoserie gemellate di Varese e Nizza. Molti di loro, però, avevano il volto travisato e il clima di omertà del mondo delle curve non sta aiutando il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri a identificarli. L'ipotesi al momento è che Belardinelli sia stato prima investito da una macchina della carovana dei tifosi napoletani e poi un'altra auto gli sia passata sopra, ma al momento non ci sono certezze investigative. Proprio per accertare la catena di eventi e responsabilità che hanno portato alla morte di 'Dede', arrivato in ospedale ancora vivo nonostante le lesioni al bacino, i pm hanno iscritto tutti e 23 i tifosi identificati sinora per omicidio. Il numero degli indagati potrebbe salire ancora.

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