Open Arms, Salvini assolto in via definitiva: “Non fu sequestro di persona”

Open Arms, Salvini assolto in via definitiva: “Non fu sequestro di persona”
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, nel 2024 dopo l’assoluzione in primo grado per il caso Open Arms (foto LaPresse/Cecilia Fabiano)

Il ministro: “Difendere i confini non è reato”. Oscar Camps, della ong spagnola: “Decisione politica e non tecnica”

Assolto in via definitiva perché il fatto non sussiste. I giudici della terza sezione penale della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Palermo e confermato in via definitiva l’assoluzione del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini nel processo Open Arms. Con la decisione della Suprema Corte si chiude una vicenda giudiziaria durata anni, che vedeva Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, per aver impedito lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti dalla nave dell’Ong spagnola nell’estate del 2019, quando il segretario del Carroccio era ministro dell’Interno. Salvini era stato assolto in primo grado dalla seconda sezione penale del Tribunale di Palermo e i pubblici ministeri avevano fatto ricorso ‘per saltum’ direttamente alla Suprema Corte: la sentenza ora diventa definitiva.

Salvini: “Difendere i confini non è reato”

Soddisfazione è stata espressa dal collegio difensivo di Salvini. L’avvocata Giulia Bongiorno ha parlato di un processo che “non doveva nemmeno iniziare”, sottolineando come anche la Procura generale avesse concluso per l’assenza di responsabilità penali. Secondo la legale, la sentenza conferma la correttezza dell’operato dell’allora ministro dell’Interno e l’infondatezza del ricorso presentato dall’accusa. Immediata anche la reazione di Salvini, che sui social ha commentato con un messaggio secco: “Difendere i confini non è reato“. La stessa linea è stata ribadita da numerosi esponenti della maggioranza di governo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito la definitiva assoluzione “una buona notizia” e la “conferma di un principio fondamentale”: un ministro che difende i confini dell’Italia svolge il proprio dovere. Parole di sostegno sono arrivate anche dal vicepremier Antonio Tajani, che ha parlato di “giustizia fatta”, e dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha ricordato come le decisioni di allora fossero state assunte in modo collegiale e con atti motivati, nell’interesse pubblico e nel rispetto delle regole.

Camps (Open Arms): “Decisione politica e non tecnica”

Dai banchi del Senato, dove erano in corso le sue comunicazioni in vista del Consiglio Europeo, Meloni ha chiesto un applauso per l’assoluzione di Salvini, parlando di accuse infondate e riaffermando la legittimità dell’azione di difesa dei confini. Sulla stessa linea il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli: quest’ultimo ha parlato di una vicenda durata “fin troppo” e di una vittoria non solo personale, ma politica per la Lega. Solidarietà internazionale è arrivata anche dal premier ungherese Viktor Orban, che ha definito Salvini vittima di una “caccia alle streghe politica”. Di parere opposto Oscar Camps, fondatore di Open Arms, che ha definito la decisione della Cassazione “politica” e non tecnica, un precedente pericoloso per lo stato di diritto e una legittimazione “dell’uso della sofferenza umana come strumento politico“. Critico anche Angelo Bonelli, deputato di Avs, che pur ribadendo il rispetto per le sentenze ha sottolineato come resti negativo il giudizio politico sull’operato di Salvini, accusato di aver usato il tema dei migranti come strumento di propaganda.

© Riproduzione Riservata