Inchiesta Milano-Cortina 2026, gip: “Con Salva-Olimpiadi governo ha violato diritto Ue”

Inchiesta Milano-Cortina 2026, gip: “Con Salva-Olimpiadi governo ha violato diritto Ue”
Il logo dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026 (foto LaPresse/Gian Mattia d’Alberto)

Il giudice: “Valutare costituzionalità legge”. Il decreto del governo aveva definito la Fondazione costituita per i Giochi come un ente di natura privata

La gip di Milano, Patrizia Nobile, ha trasmesso alla Corte Costituzionale gli atti dell’inchiesta della Procura meneghina per turbativa d’asta e corruzione sugli appalti e le gare del settore ‘digital’ della Fondazione Milano-Cortina 2026: alla Consulta viene chiesto di esprimersi sulla legittimità della legge ‘Salva Olimpiadi’ che nell’estate 2024, a indagine già avviata, ha definito la natura privata della stessa Fondazione, di fatto ‘anestetizzando’ le accuse dei pm Cajani-Gobbis-Siciliano. Con un provvedimento di 53 pagine la gip ha ordinato “l’immediata trasmissione degli atti del procedimento alla Corte Costituzionale”. La Corte dovrà esprimersi sulla “legittimità costituzionale” del decreto legge dell’11 giugno 2024, convertito ad agosto dello stesso anno, “in relazione” ai reati di turbativa d’asta, corruzione e alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dall’Assemblea generale dell’Onu il 31 ottobre 2003. 

Gip: “Governo ha violato diritto Ue e inciso su indagini corruzione”

Con il decreto ‘Salva Olimpiadi’ il Governo italiano ha negato la “qualifica di organismo di diritto pubblico” alla “Fondazione Milano Cortina 2026” e lo ha fatto “in violazione” della direttiva Ue 2014/24 in materia di appalti pubblici. Così la gip di Milano, Patrizia Nobile, nel trasmettere alla Corte Costituzionale gli atti dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta della Procura di Milano. Per la gip l’ente organizzatore dei giochi olimpici invernali presenta tutti i “requisiti previsti” dal diritto europeo per essere considerato un ente di diritto pubblico e la decisione del Governo ha avuto una diretta “incidenza” su un “procedimento” penale anche per “corruzione”, reato “oggetto di uno specifico obbligo sovranazionale” previsto dalla convenzione di Medida dell’Onu, ratificata dall’Italia nel 2009. Per la giudice “una legge” che violi i “vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario” e dagli “obblighi internazionali” è “costituzionalmente illegittima” si legge nelle 53 pagine dell’ordinanza.

La richiesta di archiviazione

Ad aprile la Procura di Milano aveva chiesto al gip di archiviare le accuse nei confronti dell’ex ad di Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, l’ex capo del digital Massimiliano Zuco, l’imprenditore Luca Tomassini, due manager di Deloitte e altri due dell’ente organizzatore dei giochi olimpici per l’impossibilità di proseguire l’inchiesta se l’ente fosse stato riconosciuto di natura privata oppure, in alternativa, di trasmettere gli atti alla Consulta. La gip aveva già respinto a giugno la richiesta di archiviazione. Per far riconoscere la natura pubblica dell’ente organizzatore dei giochi olimpici invernali i pm hanno puntato anche sul decreto Sport che ha modificato la governance della Fondazione, introducendo la figura del Commissario straordinario per le Paralimpiadi e stanziando oltre 328 milioni di euro di risorse statali. Soldi che, per l’accusa, dimostrerebbero la natura pubblica della Fondazione. 

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