È il giorno dei funerali di Raffaele Marianella, 65enne autista del Pistoia Basket ucciso nell’assalto al bus lo scorso 19 ottobre a Rieti da parte degli ultrad della squadra della città laziale. I funerali si celebrano nella chiesa di San Sebastiano in via della Stazione a Cesano di Roma, dove è arrivato il feretro della vittima. Il sindaco di Rieti ha proclamato per la giornata di oggi martedì 28 ottobre il lutto cittadino. Presente in chiesa anche Andrea Di Nino, direttore generale del Pistoia Basket. “Esprimiamo anche da vicino, non solo tramite telefonate e contatti avuti sin dal primo giorno con la famiglia Marianella, la nostra vicinanza per un atto criminale che ha spezzato una vita. Continueremo a sostenere la famiglia, perché avrà davanti momenti molto difficili. È il minimo che la comunità pistoiese possa fare di fronte a un gesto così vile e inaccettabile”, ha detto il dirigente del club toscano. Per l’agguato sono stati arrestati tre tifosi della Sebastiani Rieti con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Il Viminale, con un provvedimento firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha disposto lo stop alle trasferte per i tifosi di entrambe le squadre.
Il collega: “Sono commosso”
Prima della cerimonia, un collega di Marianella ha ricordato l’amico con parole toccanti: “Sono commosso. Ho vissuto anche io momenti difficili: una volta, a Venezia, ho dovuto chiamare la polizia per fermare gli ultra”. Un racconto che sottolinea ancora una volta il tema della violenza nel tifo sportivo, una piaga che continua a colpire il mondo dello sport e a lasciare ferite profonde nelle comunità locali.
Il fratello: “Mai avremmo immaginato di perderlo così“
Raffaele Marianella “era una persona aperta, gioviale. Nessuno avrebbe potuto immaginare dopo 30 anni in giro per tutta Roma che sarebbe successo quello che è successo“. Lo ha detto a LaPresse Massimo Marianella, fratello del 65enne e priore dell’Abbazia di Piona, in provincia di Lecco, dopo il funerale.”Ha fatto il tour operator in tutta Europa ed era prossimo alla pensione”, ha ricordato padre Massimo che ha celebrato le esequie in una cerimonia “partecipata e nonostante l’eco mediatico non troppo affollata. Il vescovo ha detto parole molto appropriate e non di circostanza”. “Eravamo legati per quanto fosse possibile vivendo a 200 km di distanza”, ha aggiunto Marianella, “ultimamente viveva a Firenze e anche se scendevo a Roma non riuscivamo a vederci. Non è riuscito nemmeno a venirmi a trovare a Piona, non c’è stata occasione”.

