Assalto pullman tifosi Pistoia basket, test del Dna per 6 ultras di Rieti: giovedì gli interrogatori dei fermati

Assalto pullman tifosi Pistoia basket, test del Dna per 6 ultras di Rieti: giovedì gli interrogatori dei fermati
Da sinistra a destra Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, i tre fermati per l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket in cui è morto l’autista Raffaele Marianella (immagini Facebook)

Emerge anche una frase choc pronunciata da due degli indagati per l’omicidio dell’autista Raffaele Marianella: “Li abbiamo massacrati”

Saranno effettuati accertamenti genetici irripetibili, disposti su incarico della procura di Rieti, sulle tracce di Dna presenti su due dei mattoni che sono stati scagliati nell’assalto al pullman di tifosi del Pistoia basket che domenica sera è costato la vita al secondo autista del mezzo, Raffaele Marianella. Il materiale genetico sarà confrontato con quello dei tre ultras del Rieti ritenuti vicini all’estrema destra che sono stati fermati perché ritenuti responsabili dell’omicidio (Manuel Fortuna di 31 anni, Kevin Pellecchia di 20 e Alessandro Barberini di 53) e di altri tre sospettati, che viaggiavano a bordo di un’altra auto che ha inseguito il bus fino allo svincolo di Contigliano, sulla superstrada Rieti-Terni, dove è stata ingaggiata la sassaiola. Domani, giovedì, saranno invece effettuati gli interrogatori dei tre fermati e inizieranno i primi esami autoptici sul corpo della vittima. Erano almeno una quindicina gli ultras della ‘Curva Terminillo’, supporter della Sebastiani Basket Rieti, che erano presenti sull’aiuola spartitraffico dove è stata tesa l’imboscata al mezzo, nel quale viaggiavano 45 tifosi toscani.

La frase choc: “Li abbiamo massacrati”

Intanto il Corriere della Sera riporta che Barberini e Fontana, dopo il delitto, avrebbero pronunciato una frase choc: “Li abbiamo massacrati”. Secondo il Tg1, invece, uno degli arrestati, intercettato mentre i tre si trovavano in sala d’attesa in questura in attesa dei colloqui individuali, avrebbe detto: “Forse dovevo mirare un po’ più in basso“.

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