Assalto pullman Pistoia basket: chi sono i 3 ultras del Rieti fermati per la morte di Raffaele Marianella

Assalto pullman Pistoia basket: chi sono i 3 ultras del Rieti fermati per la morte di Raffaele Marianella
Da sinistra a destra Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, i tre fermati per l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket in cui è morto l’autista Raffaele Marianella (immagini Facebook)

Manuel Fortuna di 31 anni, Kevin Pellecchia di 20 e Alessandro Barberini di 53 sono indagati per omicidio volontario. Sui social post inneggianti a Mussolini e al fascismo

Tre ultras della ‘Curva Terminillo’ della Sebastiani Basket Rieti sono stati fermati lunedì sera con l’accusa di omicidio e un quarto è indagato a piede libero per la morte di Raffaele Marianella, l’autista di un pullman di tifosi del Pistoia Basket 2000 che domenica sera è stato colpito e ucciso da un mattone nel corso di un assalto al mezzo lungo la superstrada Rieti-Terni. Il provvedimento è stato disposto dal procuratore capo di Rieti, Paolo Auriemma. I quattro sarebbero sospettati, insieme a una decina di altri supporters, di aver organizzato la spedizione punitiva nel corso della quale è stato assaltato e preso a sassate l’autobus che trasportava una quarantina di tifosi avversari. L’aggressione, nella quale un mattone lanciato dai facinorosi ha centrato prima sul viso e poi sul collo Marianella, autista di origini romane ma residente a Firenze, uccidendolo, è avvenuto all’altezza dello svincolo di Contigliano, nella provincia reatina.

Chi sono i tre fermati

I presunti responsabili dell’omicidio volontario (questa l’accusa ipotizzata dalla procura) dell’autista sono Manuel Fortuna di 31 anni, Kevin Pellecchia di 20 e Alessandro Barberini di 53 anni. Secondo i primi accertamenti sarebbero vicini a gruppi di estrema destra. Le indagini della squadra mobile e della Digos della questura di Rieti si muovono in un clima di omertà e di reticenza diffuse, ma puntano a ricostruire tutte le fasi dell’omicidio attraverso le chat estrapolate dai telefoni cellulari sequestrati ai presunti responsabili. Da quelle conversazioni sarebbe emerso che il gruppo che ha inseguito l’autobus, subito dopo il fischio finale dell’incontro di pallacanestro al PalaSojourner, si sarebbe organizzato per la spedizione punitiva.

Sui social post inneggianti a Mussolini e al fascismo

I collegamenti dei tre ultras fermati con l’ultradestra emergono anche dai loro profili sui social network, anche se ora largamente resi privati. Sui profili di due di loro, infatti, si vedono riferimenti all’associazione ‘La Roccaforte’ di Rieti, gruppo di estrema destra sulla cui pagina si leggono post contro il 25 aprile e si inneggia ai “camerati caduti” ad Acca Larentia. Inoltre, sul profilo di uno dei fermati, sono numerose le immagini di Benito Mussolini e le scritte come “Il 25 aprile non è la mia festa”.

© Riproduzione Riservata