L’udienza preliminare che vede imputata Daniela Santanchè e altre 4 persone per truffa aggravata ai danni dello Stato per l’utilizzo della cassa integrazione Covid è stata sospesa almeno fino al 20 febbraio 2026. Lo riferisce l’avvocato Salvatore Pino, uno dei legali della ministra del Turismo.
La gup di Milano, Tiziana Gueli, ha congelato il procedimento in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione con la Procura di Milano sollevato dal Senato sull’inutilizzabilità di alcuni atti. La sospensione del procedimento comporta anche la sospensione dei termini per la prescrizione.
Pm: “Processare ministra anche senza chat e audio”
Gli “elementi acquisiti” dalla Procura di Milano durante le “indagini” sulla presunta truffa all’Inps sulla cassa integrazione Covid, che sarebbe stata compiuta durante la pandemia da Daniela Santanchè, il compagno Dimitri Kunz, il manager Paolo Concordia e le società del gruppo Visibilia, sono sufficienti a disporre il “rinvio a giudizio” della ministra del Turismo a prescindere dall’utilizzabilità di registrazioni, mail e messaggi in cui compare l’esponente di Fratelli d’Italia. Lo scrivono i pubblici ministeri di Milano, Marina Gravina e Luigi Luzi, nella memoria depositata oggi alla gup Tiziana Gueli per chiedere di non sospendere il procedimento in attesa che la Corte Costituzionale si esprima sull’utilizzabilità di alcune prove.
In particolare la difesa di Santanchè, che ha ottenuto la sospensione in attesa che la Consulta decida sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Senato il 24 settembre 2025, ha chiesto di dichiarare inutilizzabili, senza l’autorizzazione di Palazzo Madama, le “conversazioni ambientali registrate” che Eugenio Moschini, ex dipendente della rivista ‘Pc Professionale’, edita da Visibilia, ha consegnato alla guardia di finanza sentito come testimone l’8 novembre 2023. Si tratta di conversazioni avvenute fra il novembre 2019 e febbraio 2022, prima dell’apertura dell’indagine penale. Gli avvocati Salvatore Pino e Nicolò Pelanda chiedono anche di dichiarare la “nullità” di alcune mail e chat, WhatsApp e Telegram, acquisite durante le indagini sia attraverso la testimonianza dell’ex dipendente di Visibilia, Federica Bottiglione, sia attraverso la trasmissione da parte della Consob ai militari delle fiamme gialle. Per la difesa si tratterebbe di comunicazioni acquisite “senza un preventivo parere di un giudice o di organo amministrativo indipendente”, si legge nelle 6 pagine di memoria. La Procura di Milano obietta, citando giurisprudenza costituzionale, che le registrazioni di colloqui avvenuti a voce o al telefono ed effettuate da uno dei partecipanti senza l’intervento di soggetti “terzi” (come nel caso degli audio prodotti da Moschini), non sono assimilabili a “intercettazioni” ma a “documenti”. Per i quali non ci sarebbe alcuna “compromissione del diritto alla segretezza”. Discorso simile per le chat dell’ex dipendente Bottiglione, argomentano i pm citando sentenze della Cassazione penale sugli “screeshot”áprodotti nei processi da persone offese dopo averli ricevuti dall’imputato o conoscenti dell’imputato. Nemmeno le conversazioni telematiche, acquisite con questa formula, sarebbero paragonabili allaá”corrispondenza” dei parlamentari ottenuta con un lavoro d’indagine o di perquisizione,áma costituiscono invece “documenti pienamente utilizzabili” in cui “uno degli interlocutori ha volontariamente rinunciato” alla “segretezza”.
L’inchiesta sulla ministra Santanchè
La ministra del Turismo Daniela Santanchè è indagata per falso in bilancio e per truffa ai danni dell’Inps. Le accuse riguardano il gruppo Visibilia, di cui Santanchè era a capo. Le opposizioni hanno presentato mozioni di sfiducia nei confronti della ministra ma la maggioranza ha finora fatto quadrato per difenderla e lei è rimasta al suo posto.

