Questa mattina, nel comune di Castel D’Azzano, in provincia di Verona, durante le operazioni di perquisizione di un immobile rurale interessato da una procedura di sgombero coattivo – delegate dall’A.G., eseguite da personale dell’Arma e della Polizia di Stato – si è verificata un’esplosione che ha causato il crollo della struttura e ha travolto gli operanti. Tre carabinieri sono deceduti. Risultano feriti altri carabinieri e alcuni agenti di polizia. L’esplosione sarebbe stata causata da gas, di cui il sottotetto dell’abitazione era saturo. I carabinieri che hanno perso la vita erano in servizio a Padova e Mestre. I tre carabinieri morti nell’esplosione sono Marco Piffari, 56 anni, Valerio Daprà, anche lui 56enne, e Davide Bernardello, 36enne.
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato il decreto che proclama il lutto regionale per tre giorni e per il giorno in cui saranno fissate le esequie dei carabinieri morti. In questi giorni su tutto il territorio veneto è previsto che vengano esposte le bandiere a mezz’asta nelle sedi istituzionali.
Sono 15 al momento i feriti tra le forze dell’ordine: sono 11 carabinieri, 3 agenti della polizia di Stato e un vigile del fuoco.
Gli 11 carabinieri che hanno riportato ferite sono stati trasportati in codice rosso – ma non in pericolo di vita – presso quattro ospedali del luogo. Risultano tre militari illesi. Tre sono invece gli agenti della polizia di Stato che hanno riportato lesioni. Anche sette vigili del fuoco sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti, ma sono stati tutti dimessi. Sul posto sono impegnate 25 unità tra squadre ordinarie, unità cinofile e nuclei Usar (Urban Search and Rescue) per la messa in sicurezza dell’area.
La premier, Giorgia Meloni, ha pubblicato sui suoi canali social l’omaggio dell’Arma ai tre militari caduti.
Fermate tre persone, due fratelli e sorella 60enni
Due persone – un uomo e una donna – sono state fermate subito dai carabinieri nell’ambito dell’indagine sull’esplosione. Anche i due fermati sono stati soccorsi e stanno ricevendo le cure del caso. I due sono fratello e sorella, Dino Ramponi, 63 anni e Maria Luisa Ramponi, 59 anni. Un terzo fratello si era allontanato dal casolare subito dopo la deflagrazione ed è stato fermato dopo una breve ricerca da parte dei militari. Si tratta di Franco Ramponi, 65 anni. L’uomo è stato rintracciato da militari in una campagna di sua proprietà. Non ha opposto resistenza.
Già nel 2024, in occasione di un altro tentativo di sgombero del casolare di Castel d’Azzano, uno dei tre occupanti si era cosparso di benzina per evitare le operazioni delle Forze dell’Ordine. Lo si apprende da fonti qualificate.
Procuratore: “In casa sei bombole di gas. Forse lanciata una molotov”
“In casa sono state trovate sei bombole di gas. L’esplosione è arrivata al piano di sopra”. Lo ha detto Raffaele Tito, procuratore capo di Verona, parlando da Castel d’Azzano. “L’ambiente era stato saturato e, aprendo, le forze dell’ordine hanno sentito il rumore di un fischio“, ha affermato. Tra le ipotesi che hanno determinato l’esplosione nel casolare a Castel d’Azzano, nel Veronese, al vaglio degli investigatori anche una molotov lanciata dalla donna che dimorava nella struttura, ha spiegato Tito. “Le bombole erano in tutta la casa – dice – le bodycam forniranno maggiori dettagli”. Gli ambienti erano “sicuramente saturi, l’esplosione è avvenuta al primo piano, non al piano terra”. Per far deflagrare la casa in quel mondo, “gli ambienti dovevano essere saturi”. “Quando i carabinieri hanno aperto hanno sentito un fischio – ha affermato – probabilmente determinato dalle bombole che venivano aperte“. “Era una casa disastrata, fatiscente e non c’era nemmeno l’allaccio della corrente elettrica. Carabinieri, Prefettura e Comune si erano dati da fare, c’era già anche un alloggio alternativo, ma era una situazione molto difficile che andava avanti da tempo”, ha aggiunto. “Le forze dell’ordine, carabinieri, vigili del fuoco e polizia, avevano fatto una attenta pianificazione – ha affermato – La reazione è stata talmente violenta che era difficile da prevedere”.
“Avevo delegato la perquisizione alla ricerca di bottiglie molotov perché, grazie ai carabinieri, avevamo delle foto dalle quali si vedevano queste molotov sul tetto”, ha detto Tito, spiegando che solo qualche giorno fa, alla fine del mese di settembre, i tre avevano minacciato “il custode giudiziario che era stato delegato alla vendita dell’immobile dal giudice civile” e “uno di loro ha detto che si sarebbe fatto esplodere”. “È questo il motivo per il quale era stata autorizzata la perquisizione della casa”, ha affermato Tito. Nella perquisizione sono stati rivenuti residui di molotov e bombole di gas.
“Arresto per omicidio premeditato, stiamo valutando strage”
L’arresto “è per omicidio premeditato, per noi e per i carabinieri su questo non c’è alcun dubbio. Stiamo valutando anche il reato di strage“. Lo ha detto Raffaele Tito, procuratore di Verona, in merito all’esplosione.
Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parla di possibile premeditazione: “La dinamica ci lascia attoniti“, dice il responsabile del Viminale, nel corso della conferenza stampa al comando generale dei carabinieri a Roma. “Era inimmaginabile che ci potesse essere un livello di aggressività di questo tipo, della quale sono rimasti vittime i poveri tre carabinieri”. “Si doveva eseguire questo provvedimento di sgombero, per il quale come dicevo c’era un provvedimento anche dell’autorità giudiziaria. C’erano stati già dei tentativi fatti in passato, si era anche in qualche modo capito che ci si trovava di fronte a delle persone che avrebbero in qualche modo opposto resistenza ma – spiega – sembra che addirittura ci fosse stato un intervento di mediazione. L’Arma di Carabinieri aveva mandato degli esperti mediatori per parlare con gli occupanti e c’era stato un contatto che sembrava potesse essere foriero di una composizione tranquilla, bonaria. Quindi c’è stato apparentemente un atto veramente proditorio, quasi premeditato. Però queste sono prime ricostruzioni, poi è giusto che gli inquirenti facciano il loro lavoro”.

Il casale crollato dopo l’esplosione
Un testimone delle forze dell’ordine: “Boato tremendo poi la corsa a cercare i colleghi”
Il boato “tremendo”, lo scoppio, l’onda d’urto. Chi era a Castel d’Azzano quando è esploso il casolare, parla di uno scenario da guerra. “Nessuno si è fermato, ci siamo tutti buttati di corsa a cercare chi era sotto le macerie, c’era gente che non si rendeva conto di essere ferita, che stava sanguinando – racconta un esponente delle forze dell’ordine che era presente al momento dell’esplosione – Toglievamo le macerie con le mani, cercavamo i colleghi”. I reparti tattici sono entrati nella struttura dopo aver rotto tutte le finestre, nel tentativo di scongiurare l’esplosione che, però, è avvenuta al piano di sopra. “Le finestre erano state rotte – prosegue il racconto – io ero là quando i militari dei reparti tattici sono entrati e c’è stato il botto”.
Mattarella a Luongo: “Sconcerto e profondo dolore”
“Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo.
Tommasi: “Città colpita da tragedia, siamo vicini all’Arma”
“La città di Verona è fortemente colpita dal tragico evento e si stringe commossa alle famiglie dei militi che hanno perso la vita. Siamo vicini all’Arma dei Carabinieri e alle forze di polizia che sono oggi come sempre più spesso in prima linea nel gestire e affrontare un disagio sociale troppo di frequente imprevedibile e pericoloso”. Lo dichiara il sindaco di Verona, Damiano Tommasi.
Piantedosi: “Bilancio drammatico, ipotesi gas all’origine”
“È un bilancio molto doloroso e drammatico“, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Uno Mattina News. “Era un’operazione congiunta, nel momento dell’accesso forzoso, i testimoni hanno raccontato che è stato subito sensibile l’odore del gas, e qualche istante dopo c’è stata la deflagrazione. Adesso è molto prematuro, la cosa che è successa poco più di un’ora fa”, ha spiegato Piantedosi. “Ci sono tre deceduti, militari dell’Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma ci sono diversi feriti anche tra altri militari e c’erano anche aliquote della Polizia di Stato”, ha aggiunto, ipotizzando che “qualcuno all’interno abbia attivato una bombola del gas” e “l’apertura del gas ha creato i presupposti della deflagrazione, perché risulterebbe che le due persone titolari dell’appartamento poi si siano allontanate, tra cui una donna che sembra essere ferita”.
Vicesindaco Castel D’Azzano: “Fratelli non volevano lasciare casa, sottotetto saturo di gas”
“Nel casolare abitavano tre fratelli. Sembra che avessero da tempo delle bombole depositate e abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Il tutto è accaduto stanotte alle 3.15 circa“. Così a Rainews24 Antonello Panuccio, vicesindaco di Castel d’Azzano, nel Veronese, dove hanno perso la vita tre carabinieri. I proprietari del casolare “non volevano abbandonare la casa ma c’era un ordine del giudice di eseguire lo sgombero, quindi carabinieri e polizia di Stato vi hanno dato esecuzione”, ha aggiunto Panuccio.
“In Comune si conosceva la situazione della famiglia ed eravamo pronti ad accoglierli in qualche sistemazione provvisoria in strutture qui nella zona”, spiega il vicesindaco sottolineando che “in realtà non erano soggetti fragili“, in quanto nel casolare “non c’erano minori e nemmeno anziani”. Si trattava di “agricoltori che coltivavano i campi, che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l’esecuzione forzata del recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano”. Si tratta di “persone in età lavorativa, quindi il Comune doveva dare un supporto più di tipo logistico che di servizi sociali”.
“L’esplosione sentita a 5 chilometri”
“L’operazione era pianificata perché le forze speciali arrivavano da fuori provincia e quindi era già pianificato anche con le ambulanze, perché si sapeva che potevano esserci dei feriti, ma mai si immaginava che avessero pianificato un’esplosione del genere che è stata sentita nel raggio di 5 km”, ha detto ancora Panuccio a RaiNews24.
Meloni: “Profondo dolore, un pensiero alle forze dell’ordine”
“Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e del ferimento di altri tredici tra militari dell’Arma, Vigili del Fuoco e Polizia, a seguito di un’esplosione avvenuta durante un’operazione di sgombero nel Veronese. Il mio cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime. Ho voluto esprimere personalmente la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma in una telefonata, estendendola a tutti i Carabinieri. Un pensiero va anche a tutte le Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno operano con dedizione e coraggio al servizio dello Stato. Ai feriti rivolgo l’augurio di una pronta guarigione e il ringraziamento va al personale sanitario e a tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve l’Italia e i suoi cittadini”. Così su X la premier, Giorgia Meloni.
Tajani: “Profondamente addolorato”
“Sono profondamente addolorato per la morte di tre Carabinieri causata da un’esplosione durante l’adempimento del loro dovere. Ho telefonato al Comandante Generale Luongo per esprimere le mie condoglianze a tutta l’Arma dei Carabinieri e ai familiari delle vittime. Prego per la salute di tutti i feriti tra cui ci sono anche agenti della Polizia di Stato e Vigili del Fuoco”. Così su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Salvini: “Morti mentre facevano il loro dovere”
“Morti mentre facevano il loro dovere, sgomberando un casale in provincia di Verona che è esploso. Una preghiera per i tre militari rimasti uccisi nell’esplosione, un forte abbraccio alle loro famiglie e all’Arma dei Carabinieri”. Lo scrive sui social il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
Crosetto: “Onore ai tre Carabinieri morti in servizio”
“Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri”. Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Ho manifestato la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, assicurando la piena e concreta vicinanza della Difesa in questo momento così doloroso. La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto e rispetto intorno ai familiari dei militari caduti. Esprimo inoltre la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese e per i valori che lo tengono unito”, conclude Crosetto.
Nordio: “Profondo dolore, la giustizia farà il suo corso”
“Esprimo la mia più profonda vicinanza alle famiglie del Luogotenente Marco Piffari, del Carabiniere scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Valerio Daprà, generosi tutori dell’ordine che hanno sacrificato la propria vita nell’esercizio del loro dovere. Un abbraccio di profonda solidarietà va anche all’Arma dei Carabinieri tutta per la tragedia che l’ha colpita. Siamo vicini anche ai militari e agenti di polizia rimasti feriti nell’esplosione del casolare, augurando loro una pronta guarigione. Convinti che la giustizia farà il suo corso nell’accertamento dei fatti e delle responsabilità, resta il profondo dolore personale e il cordoglio del Ministero che rappresento”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
La Russa: “Profondo cordoglio, colpevoli siano assicurati a giustizia”
“Ho appreso con profondo dolore la notizia della terribile esplosione provocata da tre fratelli e avvenuta durante una operazione di sgombero a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, in cui hanno perso la vita tre carabinieri e tredici persone – tra appartenenti alla Polizia di Stato e Vigili del Fuoco – sono rimaste ferite. Nella speranza che le autorità preposte possano presto assicurare alla giustizia tutti i colpevoli di questa tragedia, esprimo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e all’Arma dei carabinieri e un sincero augurio di pronta guarigione ai feriti”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sui social.
Fontana: “Sgomento per notizia, vicinanza a famiglie vittime”
“Sono sgomento per la notizia della tragica esplosione in un casolare a Castel d’Azzano, esprimo profonda vicinanza ai familiari dei tre carabinieri che hanno perso la vita, a cui rivolgo le mie più sentite condoglianze. Un pensiero va all’Arma, agli appartenenti alle forze dell’ordine e ai Vigili del fuoco rimasti feriti nell’intervento, alle squadre di soccorso e al personale sanitario sul posto, impegnati nell’emergenza. È profonda la gratitudine che dobbiamo a chi, affrontando enormi rischi, tutela i cittadini e la legalità. Mi stringo nel dolore alla comunità di Castel d’Azzano, ferita da questa tragedia”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Zaia: “Autentica tragedia con bollettino di guerra”
“I racconti ci dicono che all’apertura della porta si è sentito l’odore del gas e poi, in qualche frazione di secondo, l’esplosione”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervistato da Rainews24. “Siamo davanti ad una autentica tragedia che si concretizza con un bollettino di guerra”, aggiunge il governatore.
Il cordoglio del Sindacato italiano militari carabinieri
Il Sim Carabinieri esprime in una nota il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa dei tre colleghi dell’Arma dei Carabinieri caduti in servizio a seguito dell’esplosione avvenuta oggi a Castel d’Azzano (Verona). “Siamo vicini, con commozione e rispetto, alle famiglie dei militari deceduti, ai colleghi feriti – ai quali auguriamo una pronta e completa guarigione – e a tutti coloro che in queste ore stanno operando tra le macerie con il consueto coraggio e spirito di servizio. È un giorno di lutto e dolore profondo per tutta l’Arma e per chi, come noi, ne rappresenta ogni singolo appartenente. Di fronte a una simile tragedia, non è il momento delle polemiche né delle strumentalizzazioni, ma del silenzio, del rispetto e della vicinanza concreta. Nel ricordo rimangono tre Carabinieri valorosi, solari e sempre disponibili: due in servizio a Padova e uno a Mestre. Colleghi stimati e amati dai colleghi dove prestavano servizio e dalle comunità, hanno onorato l’uniforme con umiltà, dedizione e altruismo, fino all’estremo sacrificio”.
“Il dolore per la perdita dei nostri tre colleghi – dichiara Antonio Serpi, Segretario Generale Sim Carabinieri – è profondo e colpisce tutta la famiglia dell’Arma. A nome del SIM Carabinieri esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie e un augurio di pronta guarigione ai colleghi feriti. In momenti come questo, il nostro dovere come Sindacato è essere presenti, offrendo sostegno reale e tutela concreta. Il Sim Carabinieri si mette a completa disposizione dei familiari e dei colleghi coinvolti, offrendo ogni supporto attraverso le proprie strutture territoriali e i Dipartimenti competenti. Oggi l’Italia perde tre servitori dello Stato. Il loro sacrificio non sarà dimenticato“.
Unarma: “Dolore immenso per carabinieri morti, mai più tragedie simili”
“Piangiamo tre servitori dello Stato che hanno compiuto fino all’ultimo il loro dovere. Ai loro familiari e ai colleghi feriti va l’abbraccio commosso di tutta la nostra comunità. Gli accertamenti giudiziari faranno piena luce sui fatti, ma se fosse confermata la volontarietà del gesto, saremmo di fronte a un atto gravissimo che merita la massima severità. Come Unarma continueremo a lavorare in spirito di collaborazione con le istituzioni affinché in operazioni tanto delicate siano sempre garantite le migliori condizioni di sicurezza per chi interviene”. Così il Segretario Generale Unarma, Antonio Nicolosi. Unarma “esprime profonda vicinanza ai familiari delle vittime e a tutti i colleghi coinvolti nell’operazione, rinnovando l’impegno a sostenere ogni iniziativa utile a preservare l’incolumità di chi ogni giorno serve il Paese”, conclude.
Dimessi sette carabinieri rimasti feriti
Sette carabinieri rimasti feriti nell’esplosione del casolare a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, sono stati dimessi. Le loro condizioni infatti non necessitano di ricovero in ospedale. Gli altri militari rimasti coinvolti nell’esplosione sono invece in osservazione, ma non in pericolo di vita.
Il comandante generale dei Carabinieri, Luongo: “Tragedia colpisce l’Arma e l’intero Paese”
“È una tragedia che ha colpito l?Arma e l’intero Paese. Dobbiamo prima di tutto pensare ai familiari di questi tre carabinieri che stanno vivendo il dolore di questa perdita e bisogna sempre ricordare che questo è un sacrificio che il personale ha fatto nell’adempimento del loro dovere a servizio della comunità che sono stati chiamati a servire”. Lo ha detto il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Salvatore Luongo, giunto a Verona e che dopo la visita alla CAserma provinciale si recherà a Castel d’Azzano, dove stanami sono rimasti uccisi tre carabinieri nell’esplosione di un casolare. “Non abbiamo così tante perdite – ha aggiunto – dalla strage del Pilastro e da Nassirya. È veramente qualcosa che pesa, ma siamo abituati a guardare sempre avanti”.

Il cordoglio del Sap: “Vicini ai carabinieri”
“Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la tragedia di questa notte in provincia di Verona, siamo vicini ai familiari delle vittime e ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri”. Lo ha affermato il Segretario Generale del Sap, Stefano Paoloni, ricordando i tre carabinieri che hanno perso la vita in seguito all’esplosione e al crollo di una casa rurale nel corso di uno sgombero. “È l’ennesima dimostrazione che quella delle forze dell’ordine è la professione più rischiosa e pericolosa – ha aggiunto Paoloni – e il numero di feriti e vittime ne è la concreta dimostrazione. Il servizio che diamo alla collettività va rispettato sempre, perché il fine è sempre quello di garantire pacifica convivenza nonostante il rischio che questo comporti”.
Il Consiglio dei ministri delibera i funerali di Stato
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a quanto si apprende, ha chiesto al Consiglio dei ministri di rispettare un minuto di silenzio in memoria e in onore dei tre Carabinieri deceduti nell’esplosione di oggi a Castel D’Azzano. Inoltre, per le tre vittime sono stati deliberati i funerali di Stato e sarà dichiarato il lutto nazionale nelle giornate di oggi e nel giorno delle esequie.

