Inchiesta urbanistica Milano, 36 indagati per le tre torri di via Cancano: c’è anche il notaio

Inchiesta urbanistica Milano, 36 indagati per le tre torri di via Cancano: c’è anche il notaio
Riqualificazione Torre Velasca e Piazza antistante – Milano, 12 Maggio 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse)

Nel registro degli indagati il notaio Dario Restuccia

Nell’ambito dell’inchiesta urbanistica, trentasei fra architetti, imprenditori e pubblici ufficiali del Comune di Milano sono indagati dalla Procura di Milano, per abusi edilizi e lottizzazione abusiva nella realizzazione delle ‘Residenze Lac’, il progetto di tre torri in via Cancano affacciate sul Parco delle Cave, cantiere sequestrato a luglio 2024 su ordine della gip Lidia Castellucci con un provvedimento confermato da Tribunale del riesame e Corte di Cassazione. È quanto emerge dall’avviso di chiusura indagini preliminari notificato oggi agli indagati dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici che coordinano la maxi inchiesta sull’urbanistica della guardia di finanza e fascicoli su grattacieli e palazzi della città.

Tra gli indagati anche un notaio

Tra gli indagati ci sono praticamente tutti i membri delle commissioni per il paesaggio che hanno approvato il progetto della società francese Nexity Parco delle Cave Srl, l’ex dirigente di Palazzo Marino, Giovanni Oggioni, arrestato a marzo in uno dei fascicoli per corruzione, l’architetto Alessandro Scandurra, arrestato a luglio per corruzione e scarcerato ad agosto dai giudici della libertà, il progettista Paolo Mazzoleni, ex presidente dell’ordine degli architetti di Milano e oggi assessore all’urbanistica di Torino, la dirigente del Comune, Simona Collarini. Per la prima volta in 3 anni di indagine fra gli accusati compare anche un notaio. Si tratta di Dario Restuccia, noto professionista che lavora anche nella valorizzazione del patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio. Risponde di abusi edilizi in concorso per aver sottoscritto come pubblico ufficiale la convenzione urbanistica sull’area con il solo dirigente Oggioni, secondo la Procura violando la legge perché quegli atti pubblici dovrebbero passare da un voto o del consiglio comunale o della giunta comunale. 

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